L’ex Hotel Obelisco di Opicina all’asta per “soli” due milioni di euro
TRIESTE Il prossimo 6 marzo il tribunale di Milano ritenterà la vendita all’asta dell’ex Park Hotel Obelisco di via Nazionale a Opicina. Il vecchio complesso alberghiero, ormai in totale stato di abbandono dal 1979, verrà venduto ad una base d’asta di 2 milioni di euro. Una cifra ulteriormente ribassata rispetto alle precedenti tornate d’asta andate deserte. Basti pensare che quell’area di quasi 62 mila metri quadrati che include la struttura alberghiera e l’area destinata ad impianti sportivi e il giardino, nel 2010 venne proposta a 4 milioni e 573 mila euro. Nel luglio del 2017 a 2,6 milioni.
La destinazione d’uso di quell’area prevede la possibilità di conservare quella ricettiva ma pure di trasformare quella zona in attività commerciale al dettaglio, artigianale di servizio o per servizi ed attrezzature collettive. Nel 2013, l’architetto Giuseppe Agresta incaricato di effettuare una perizia da Patrizia De Cesari, Giorgio Canova e Andrea Carlo Zonca, i curatori del fallimento della “Gladstone spa” - l’ultimo proprietario di quella realtà sul Carso triestino - nella sua relazione scrisse che «nonostante i vari ribassi d’asta, non è stata fatta alcuna offerta e i pochi soggetti interessati hanno abbandonato, da un lato per il vincolo della destinazione d’uso “turistico-ricettiva” e dall’altro per i tempi lunghi di realizzo a fronte degli ingenti capitali da investire».
Negli anni qualche investitore italiano, ma anche straniero, ha bussato alle porte dei curatori per avere maggiori informazioni sul vecchio Park Hotel Obelisco, ma poi non ha presentato alcuna proposta. Ora, la speranza è che la vocazione turistica che Trieste ha evidenziato negli ultimi anni, l’interesse che acquirenti con importanti capitali stanno dimostrando per questa zona e il prezzo ulteriormente ribassato, possano portare alla vendita di quella struttura.
Un’operazione che ridarebbe respiro a quell’area completamente abbandonata, circondata da un’ampia zona verde, con una vista mozzafiato e a due passi dal tram di Opicina e dunque appetibile dal punto di vista turistico. Il tallone d’Achille è l’investimento che chi rileva quell’immobile è costretto a sostenere per trasformarlo in una nuova struttura ricettiva. Da una stima effettuata dai tecnici incaricati dai curatori, per ristrutturare l’intero complesso servirebbero oltre 18 milioni di euro. Quel rudere spettrale alla ricerca di un riscatto e che molti triestini vorrebbero rivedere vivere, oggi è preda di vandali e balordi. L’asta, senza incanto, sarà gestita con il sistema telematico e avverrà dal 6 al 7 marzo. Alla base d’asta saranno possibili delle proposte di rialzo minimo di 25 mila euro. –
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