L’ex albergo Adria di Grado all’asta per oltre 2 milioni di euro
GRADO. All’asta per 2.044.200 euro oltre all’Iva (base d’asta 1.533.50) l’ex albergo Adria del centralissimo viale Europa Unita. La struttura ricettiva a 4 stelle è stata attiva fino al 2009 e oltre alla parte alberghiera aveva anche un rinomato ristorante. È l’ingloriosa fine di un edificio nato per iniziativa di un’imprenditrice austriaca, poi gestito da una famiglia gradese e quindi da un singolo componente della stessa. Dalla chiusura dell’albergo, nel 2009, di questa struttura le cronache ne hanno parlato parecchio, prima per contenziosi avutio dal titolare di allora e poi per via degli acquirenti e proprietari cambiati diverse volte fino a diventare uno solo, ovvero una società con più soci.
L’attuale edificio, in buona parte sventrato, è alto 5 piani fuori terra collegati da un vano scale e una tromba per il vano ascensore, privo di impianti tecnologici, pavimentazioni e finiture, tramezzi interni, serramenti interni ed esterni e quant’altro (il lotto è comprensivo di cortile strada d’accesso con tettoia da via Marina) compreso il ristorante al piano terra. I proprietari che si sono succeduti per ristrutturarlo volevano incrementare la cubatura per rendere la gestione dello stesso positiva. Da qui la proposta di innalzare l’albergo fino a 9 piani oltre a 1,50 metri di quota sicura. Il tutto mantenendo invariata la facciata che dà sul viale pedonale da dove non si sarebbe nemmeno visto l’innalzamento.
Le dure battaglie politiche e le proteste della gente (erano state raccolte anche poco meno di 3.000 firme) avvennero principalmente fra il 2017 e il 2018. Vere e proprie bufere che hanno fatto fare qualsiasi tipo di retromarcia alle amministrazioni comunali che si sono succedute. Fatto sta che da allora non si è fatto nulla, che la proprietà è cambiata (interventi di demolizione e smaltimento materiali erano comunque stati nel frattempo eseguiti) e che oggi l’unico proprietario si è visto pignorato l’albergo (è stata la “Fino 1 Securitisation” di Milano che vantava garanzie creditizie a chiederlo).
A vantare crediti ci sono anche alcuni istituti bancari. A decidere questa esecuzione immobiliare è stato il Tribunale di Gorizia il 28 gennaio scorso (giudice dell’esecuzione il dottor Alessandro Longobardi) che ha affidato l’incarico all’avvocato Mario Corubolo. A difendere i debitori c’era l’avvocato Sara Bernardis la quale aveva fatto presente al giudice che erano in corso trattative per la definizione della posizione debitoria. Il giudice ha invece emesso l’ordinanza di dar luogo alla vendita dei beni pignorati.
Parliamo degli altri beni (5 lotti separati) tutti inseriti in un unico avviso di prima vendita del Tribunale. Si tratta in particolare di un appartamento sito in via Zara al secondo piano di fabbricato condominiale costituito da ingresso, pranzo, soggiorno con accesso a due terrazze, cucina abitabile, ripostiglio, disimpegno, bagno, camera singola con terrazza e camera matrimoniale per complessivi 96,82 metri quadri commerciali. La base d’asta è di 225 mila euro (offerta minima da 168,750 euro).
All’asta ci sono inoltre due posti auto nello stesso piccolo condominio, uno coperto messo all’asta per 20 mila euro e uno scoperto (base d’asta 10.250 euro). Infine un ripostiglio-cantina di 6 mq. (3 commerciali) in via Marina in vendita all’asta per 700 euro. L’esame delle offerte pervenute per questo primo tentativo di vendita senza incanto col metodo telematico sincrono misto, è previsto il 29 maggio.
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