L’Europa blocca la centrale Fianona 3

Il contratto con la giapponese Marubeni costituirebbe un aiuto di Stato. Troppe le emissioni di CO2 nell’aria
La centrale di Fianona
La centrale di Fianona

POLA. Si presenta pieno di incognite il futuro del tormentato progetto della nuova centrale termoelettrica a carbone Fianona 3 di 500 Megawatt, nonostante la vittoria dell'azienda elettrica di stato Hep e del governo nelle battaglie giuridiche contro gli ambientalisti in materia di inquinamento e di rispetto del piano di sviluppo territoriale dell'Istria.

Centrale a carbone di Fianona tensione fra Hep e giapponesi
due foto di Fianona e una della caserma di Pulac per Sabatti

E nel marzo scorso, la popolazione dell'albonese tramite referendum consultivo e non vincolante, aveva detto “no” al carbone. Un risultato che il governo aveva subito detto di non tenere in considerazione. Non sembrano del tutto casuali i continui rinvii della firma di contratto di partenariato tra la Hep e la compagnia giapponese Marubeni scelta tramite concorso internazionale. Vi aveva partecipato ma senza successo anche l'italiana Edison.

Inizialmente il contratto PPA (Power Purchase Agreement) si doveva firmare entro aprile di quest'anno, poi sono subentrati altri intoppi e ora il termine ultimo per la firma è il mese di settembre in corso. Dove sta il problema? Zagabria è sempre in attesa del disco verde o meglio della valutazione da parte della Commissione europea, per la precisione della sua Direzione per la competizione di mercato, sulla conformità del contratto in parola con le norme comunitarie.

Da fonti ufficiose si apprende che non sarebbero in regola gli articoli secondo cui la Hep avrebbe l'obbligo di comperare la metà dell'energia elettrica prodotta dalla nuova centrale in cambio dell'investimento giapponese di un miliardo di euro per la sua costruzione.

Il referendum su Fianona 3: chi ha votato ha detto “no”

In questo modo, secondo Bruxelles, verrebbe violata la competizione di mercato in quanto la quota di corrente elettrica in parola sarebbe riservata esclusivamente alla Hep a un prezzo fisso, superiore a quello di mercato. Inoltre l'acquisto garantito di energia elettrica potrebbe venir inteso come incentivo statale a una compagnia privata, la Marubeni appunto.

E poi la Hep non avrebbe più la necessità di acquistare energia elettrica da altri produttori nell'Unione europea, come per esempio dalla Germania dove sono in funzione numerose centrali alimentate dalle fonti energetiche rinnovabili. Ecco dunque, secondo la spiegazione di vari esperti del settore, che da Bruxelles potrebbe addirittura non arrivare in via definitiva il disco verde per quello che viene definito il maggiore investimento nella storia della Croazia indipendente.

Se a questa situazione si aggiunde il trend mondiale di abbassare le emissioni di CO2 nell'atmosfera (dalla ciminiera della Fianona 3 ne uscirebbero addirittura 300 tonnellate all'ora) per arginare l'effetto serra, ci sono buoni motivi per credere che il progetto rimarrà per sempre nel cassetto per la felicità degli ambientalisti e di gran parte dell’opinione pubblica cui il carbone non è mai piaciuto per via dell’impatto devastante sull’ambiente e sulla salute delle persone.

 

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