L’erosione minaccia la spiaggia di Arbe

ARBE. La Spiaggia del Paradiso (Rajska plaza in croato), situata nell'isola quarnerina di Arbe, è minacciata dall’erosione. La superficie di questa zona sabbiosa, unanimemente riconosciuta come una tra le più belle lungo il versante orientale dell'Adriatico, si sta riducendo di anno in anno. Al punto che le autorità del Comune arbesano di Lopar hanno deciso di chiamare in soccorso gli esperti per cercare di risolvere il problema.
L'erosione peraltro non riguarda la sola Spiaggia del Paradiso ma anche gli altri arenili della penisola di Lopar, una delle aree costiere più vulnerabili nella regione del Quarnero per le sue caratteristiche geologiche.
A recarsi ad Arbe è stata così una squadra di studiosi della facoltà fiumana di Ingegneria edile, guidata dal docente Igor Ruzic. Dopo alcuni giorni di monitoraggio, è stato individuato l'handicap principale. «Quello che sta avvenendo nelle spiagge di sabbia dislocate nel comune di Lopar - ha spiegato Ruzi„ - è un fenomeno abbastanza frequente nel Mediterraneo. Il ritiro della sabbia è dovuto essenzialmente alle modifiche comportamentali della popolazione locale. Decenni fa la gente si occupava di agricoltura e dunque la terra coltivata veniva messa in movimento. Il momento erosivo era importante, con il materiale terroso che finiva per accumularsi nelle spiagge, dando loro nutrizione».
Negli ultimi 50 anni, ha aggiunto Ruzi„, gran parte degli arbesani hanno smesso di fare i contadini e si sono orientati verso il turismo, più remunerativo e meno faticoso. La terra da anni dunque non viene movimentata, mentre i bacini e i canali idrici sono stati invasi dalle piante.
Non c'è più il passaggio verso il mare del materiale che arricchisce le spiagge, con il risultato che queste ultime perdono la propria consistenza e risultano sempre più piccole.
Il fenomeno, come già detto, sta penalizzando la Spiaggia del Paradiso, lunga ben un chilometro e mezzo e tra le principali attrazioni turistiche dell'isola nordadriatica, spiaggia visitata ogni estate da decine di migliaia di bagnanti croati e d'oltreconfine. «Il calo delle attività agricole non è l'unica causa - precisa ancora Ruzic - a ciò si aggiungono il moto ondoso, i venti e altri fattori. Purtroppo si è creato uno squilibrio che dovrà essere aggiustato dall'uomo. Abbiamo proposto all'amministrazione comunale di Lopar di nutrire le spiagge in maniera artificiale, portandovi ingenti quantitativi di sabbia».
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