L'emergenza continua: a Trieste altri 23 migranti
Non accenna a finire l'emergenza immigrazione a Trieste: dopo l'arrivo dei 30 profughi africani, ospitati da ieri nell'ex scuola di via Combi dopo essere sbarcati a Lampedusa al termine di un viaggio estenuante, oggi altri 23 migranti, in fuga dall'inferno della Siria e della Somalia, sono stati fermati a Opicina mentre camminavano per strada senza una meta precisa. A prenderli in carico è stata la Polizia di frontiera.
Come per i migranti arrivati ieri, tutti i profughi verranno fotosegnalati e identificati. Una procedura necessaria per localizzare e definire dal punto di vista giuridico il Paese d’ingresso in Europa. Le norme presuppongono che la richiesta di asilo politico venga effettuata in Italia - a Trieste per i 23 arrivati - evitando così sul nascere situazioni difficili.
La cadenza degli arrivi è pressante. I gruppi di extracomunitari, soprattutto africani e mediorentali, che arrivano sulle coste del sud - e in particolare a Lampedusa - vengono poi trasportati con voli speciali nelle varie città italiane. Tra cui, appunto Trieste. Gli africani - molti dei quali parlano inglese e francese - hanno affrontato una vera odissea per giungere in Italia. In fuga dalla guerra, dopo lunghi percorsi compiuti a piedi tra deserti e monti e giornate trascorse in navigazione su una carretta del mare, sono stati soccorsi da una nave militare che li ha raccolti e sbarcati a Lampedusa. Poi sono stati trasportati a Trapani da dove infine sono partiti alla volta del Friuli Venezia Giulia.
Nelle scorse settimane è stato massicciamente utilizzato il campo di Palmanova dove attualmente sono ospitati quasi 400 profughi. Da lì regolarmente i profughi sono stati smistati anche a Trieste: nello scorso 2 settembre erano stati trasportati alla ex scuola 36 migranti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo