Legambiente monitora le acque dell’Isonzo: microplastiche in calo

Rispetto allo scorso anno la salute del fiume è migliorata «Concentrazioni più basse, ma la guardia resta alta»
Stefano Bizzi

GORIZIA. Isonzo sorvegliato speciale. Da due anni il fiume è tenuto sotto osservazione da Legambiente che, attraverso dei campionamenti, esegue periodicamente delle analisi per controllare la presenza di microplastiche nelle sue acque. E c’è una buona notizia: gli ultimi dati pubblicati evidenziano una concentrazione media minore rispetto a quella dello scorso anno. Il valore passa da 0,11 a 0,02 particelle/m3.

Il campionamento delle microplastiche nei fiumi viene effettuato da stazioni fisse (ponti) utilizzando una “manta”, ossia una speciale rete che permette di filtrare grandi volumi d’acqua (misurati attraverso un flussimetro), trattenendo il materiale solido che si accumula nel bicchiere finale. Le analisi sono svolte dall’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Insieme all’Isonzo vengono tenuti sotto controllo altri 10 corsi d’acqua, tra i quali il Volturno, in Campania, il Tevere nel tratto laziale, e il Lambro in Lombardia. Per l’Isonzo le analisi sono state effettuate nelle stazioni slovene di Bovec e Doblar e in Italia a Gorizia e sui due ponti tra Sagrado e Gradisca. Per quanto riguarda forme e polimeri dei frammenti risulta che le forme più presenti sono frammenti (38%), pellet (25%) e polistirolo, film e filamenti (13%). Per quanto riguarda i polimeri quelli più presenti sono il polietilene (33%) e il polipropilene (11%).

«Anche se le concentrazioni sono le più basse rispetto agli altri fiumi, e minori rispetto a quelle dell’altro anno, è necessario mantenere alta l’attenzione», ammonisce Legambiente. —

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