Legacoop Fvg: ripresa lenta ma siamo fuori dal tunnel
UDINE. Ancora un anno di luci e ombre. Il 2015 per il mondo della cooperazione Fvg non ha segnato la svolta. Azzoppato dai crack di Coop operaie e CoopCa. In affanno per via della spending review che ha messo a dura prova, chiamandole a un profondo ripensamento interno e a non pochi sacrifici, le realtà operative nei settori del sociale e dei servizi.
E ancora costringendo a stringere i denti alle cooperative costruttrici. Il sistema ha comunque tenuto. In attesa dei dati economici, per ora a dirlo sono quelli relativi allo stock di realtà attive: a fine anno quelle iscritte a Legacoop Fvg erano complessivamente 221, sostanzialmente le stesse dell’anno precedente.
Due in più rispettivamente nei settori del consumo e dei servizi, due in meno in quello del sociale. Il 2016 può dunque ripartire da saldo zero. “Con un impegno importante volto a radicare e diffondere il sistema valoriale della cooperazione e ad aprirsi sempre più ai giovani”, ha detto ieri presentando le tendenze 2015 del sistema cooperativo il presidente di Legacoop Fvg, Enzo Gasparutti.
«L’anno che volge al termine - ha aggiunto - è stato faticoso per la cooperazione, a volte drammatico, con un andamento disomogeneo che ha visto settori in lenta ripresa e altri invece che ancora presentano consistenti difficoltà. Ma il 2015 - ha proseguito riferendosi ai casi di Coop Operaie e CoopCa - è stato anche un anno intriso di solidarietà e di rinnovamento».
Per due casi negativi, le cui vicende Gasparutti ha attribuito al “venir meno del sistema valoriale e all’insufficienza i capacità gestionali”, nel 2015 se ne sono evidenziati però diversi positivi. «Esempi virtuosi di cooperative che proseguono la loro esistenza grazie al ricambio generazionale, all’aderenza ai valori, alla volontà di costruire patrimoni lasciandoli in dote alle generazioni future».
Il maggior peso della crisi, nel 2015, l’hanno patito le cooperative di lavoro e produzione. In particolare quelle attive nel settore delle costrizioni che per la prima volta, nel 2015, hanno fatto ricorso alla cassa integrazione riuscendo però a tenere sia sul fronte del fatturato che dell’occupazione e dimostrando “capacità di ristrutturarsi per affrontare le nuove esigenze di mercato, quali la necessità di riqualificazione dei centri storici”, ha sottolineato Gasparutti.
Le cooperative sociali hanno dovuto misurarsi invece con lo spettro della spending review, perseguendo in modo certosino il pareggio di bilancio pur in presenza di fatturati in tenuta. “La revisione della spesa - ha detto in proposito il leader regionale di Legacoop - non va applicata indistintamente, non ai settori legati al welfare e alla funzione sociale, che mette a dura prova così come la cooperazione sociale di inserimento lavorativo rischiando di ostacolare le persone svantaggiate nella ricerca di lavoro”. Positivo infine l’andamento delle cooperative attive nei servizi, nel settore agroalimentare, agricolo e ittico che hanno ottenuto un significativo aumento di fatturato e un consolidamento del comparto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo