Lega Pro, il giorno della verità. Ghirelli boccia la SuperB a 40
Alle 14 l’assemblea dei club. Sostanziale intesa sulla richiesta dello stop definitivo alla stagione. I nodi sono le promozioni e l’ipotesi di un torneo d’elite
Lasorte Trieste 12/09/18 - Stadio Rocco, Triestina,
TRIESTE In serie C è il giorno della verità. O meglio quello dal quale, dopo tante chiacchiere, devono finalmente uscire proposte concrete sul prosieguo della stagione devastata dall’emergenza Covid e sui provvedimenti consequenziali, da portare poi al Consiglio Federale. Alle ore 14 infatti, in video-call conference, si svolgerà l’assemblea delle società della Lega Pro, che sarà chiamata a trovare la soluzione di minor impatto sui club e di maggiore sostenibilità giuridica per la determinazione delle promozioni in B.
Moltissimi quindi gli argomenti sul piatto e solamente su uno, alla vigilia, i club sembrano tutti d’accordo o quasi, quello di chiedere lo stop definitivo alla stagione, rimarcando la specificità della Lega Pro e l’impossibilità della ripresa del campionato. Una ripresa, il discorso di molti, può avvenire solo in tutta sicurezza e pertanto molto più avanti nel tempo. E al momento, sentito il parere di tutti i medici di C, è impossibile rispettare il protocollo sanitario attualmente proposto. Ma il resto? In caso di cristalizzazione delle classifiche che succede? Se sulla promozione delle capoliste dei tre gironi c’è abbastanza concordia, sulla quarta promossa si è sentito di tutto: dal sorteggio (ipotesi emersa dal consiglio direttivo e derisa un po’ da tutti) alla miglior seconda, sino alla disputa dei soli play-off, magari in modalità ristretta. Sul piatto anche il blocco delle retrocessioni, l’eventuale blocco dei ripescaggi dalla D, e c’è perfino chi propone di spalmare il campionato nell’anno solare.
Ma soprattutto, ed è l’argomento più caro a Mauro Milanese, bisognerebbe guardare un po’ avanti, approfittare dell’emergenza che purtroppo risulterà devastante per molte società, per parlare finalmente di riforme, rendere più sostenibile il prodotto serie C, valorizzarlo anche in vista di una prossima stagione dai contorni nebulosi, che quasi certamente si svolgerà in gran parte senza pubblico. Molto gettonata da parte di alcuni club la soluzione di una C d’elite, in pratica una C1 a 20 squadre.
Addirittura l’altro ieri è emersa l’ipotesi di una B a 40 squadre divisa in due gironi (con 20 club ovviamente “prelevati” dalla C). Un’ipotesi che ha trovato favorevoli, contrari o dubbiosi sui criteri di scelta o sui tempi di attuazione. Ma già ieri mattina è arrivata una durissima presa di posizione a riguardo da parte del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, che sembra bloccare sul nascere questa ipotesi. «Girano fake news su una presunta riforma della Serie C: si dice B1 e B2 e poi dilettantismo - ha dichiarato Ghirelli - essendo una persona perbene, rispondo in modo civile: nessuna idea più fantasiosa poteva essere partorita. Non esiste semplicemente. Senza il volere e la decisione dei sessanta presidenti di Serie C non si va da nessuna parte».
Ghirelli passa poi ad accuse nemmeno troppo velate: «La Serie C non si fa invadere da predatori dell’Arca Perduta spalleggiati da qualche “cavallo di Troia” infiltrato tra di noi e disperato per il fallimento del suo progetto economico-finanziario, che si gioca tutto puntando come al gioco della roulette su un solo numero. Troppo scoperto il gioco per mostrare subito la sua caducità totale. Noi faremo le riforme in accordo con il presidente federale Gabriele Gravina, mostrando il meglio di chi ragiona a sistema». —
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