«Le vittime dell’amianto meritano di più»
Anche la commemorazione di ieri delle vittime dell'amianto in occasione della Giornata internazionale che le onora ha raccolto solo una ventina di persone in piazzetta Cristoforo Colombo, attorno al monumento dedicato a chi è stato ucciso dall’uso dell’asbesto. Lavoratori, soprattutto dei cantieri navali, ma non solo, perché, come ha sottolineato il presidente dell’Associazione esposti amianto, Carmelo Cuscunà, l’amianto si spargeva lungo le strade del rione per poi entrare nelle case trasportato dalle tute degli operai. «Per Casale Monferrato si è parlato e si parla dei carri che attraversavano la città trasportando e disperdendo l'amianto nell’ambiente - ha detto Cuscunà, durante la cerimonia organizzata dall'Aea -. Qui i carri erano i lavoratori che uscivano a migliaia e a migliaia percorrevano le strade con le tute che brillavano come fosse Carnevale».
Eppure della possibilità di un inquinamento ambientale da amianto, secondo Cuscunà, non si è mai parlato a Monfalcone. Lo ha fatto solo nell’ottobre dello scorso anno l’ex magistrato Raffaele Guariniello, che nel 2009 ha istruito il processo contro la proprietà dell’Eternit, a Monfalcone come relatore in un seminario dello Ial Fvg sulla sicurezza alimentare. A nome dell’Aea Cuscunà ha espresso ancora una volta il senso di solitudine di molti familiari e dell’associazione, la sensazione che quella per dare giustizia alle vittime, prospettive di cura per i malati ed evitare che nuovi materiali provochino danni simili a quelli dell’amianto sia una battaglia non condivisa dalla comunità. «Ci sono ancora migliaia di persone senza giustizia e oggi (ieri, ndr) siamo sempre troppo pochi - ha detto Cuscunà -. Questa piazzetta dovrebbe essere stracolma per ricordare i morti e pensare a chi si è ammalato».
Monfalcone, comunque, come ha ribadito il presidente dell'Aea, non ha ancora dedicato uno spazio pubblico alle vittime dell'amianto, «ospiti di Cristoforo Colombo qui a Panzano». Nel proporre una riflessione sul tema sempre attuale della sicurezza sul lavoro, Cuscunà ha concluso sottolineando l’importanza di trasmettere la storia degli esposti all’amianto ai più giovani, «che non hanno magari potuto ascoltarla dai loro nonni, uccisi dal minerale killer». Proprio ai giovani l'amministrazione comunale ha voluto rivolgere, nella Giornata internazionale per le vittime dell'amianto, un incontro di informazione con lo storico Enrico Bullian, che ha visto coinvolte le terze delle medie Giacich e Randaccio. «Noi crediamo che la memoria debba diventare un progetto per il futuro - ha detto il sindaco Anna Cisint a Panzano, dopo aver incontrato i ragazzi delle medie -, sia con i più giovani sia rispetto l'impiego delle fibre vetrose". Chiusa dalle riflessioni di don Renzo Boscarol, la cerimonia ha avuto il momento più toccante nella lettura della poesia che lo scrittore Massimo Carlotto ha dedicato alle vittime.
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