Le tre manifestazioni di Gorizia fra contestazioni e scontri evitati
La Decima Mas ricevuta in Municipio. Blitz solitario di un consigliere comunale, allontanato dagli agenti

Bumbaca Gorizia 19.01.2019 Manifestazione X Mas © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Gorizia, il giorno delle tre manifestazioni: Decima Mas, Anpi e CasaPound
GORIZIA I tanto temuti contatti tra le fazioni in campo non ci sono stati. Nemmeno visivi. La scelta di far svolgere le tre manifestazioni a debita distanza una dall’altra e il possente dispositivo allestito da Prefettura e Questura hanno finito con il disinnescare i potenziali (e tutt’altro che teorici) pericoli, in concomitanza con la cerimonia della Decima Mas tenuta ieri a Gorizia.
Nessuno scontro, dunque, ma non sono mancate le contestazioni. O meglio, la contestazione. Che ha visto protagonista il consigliere comunale del Forum Gorizia, Andrea Picco. Già di prima mattina, l’esponente di opposizione si aggirava in Municipio. Poi, silenziosamente, si è messo a riprendere con il telefonino tutte le fasi antecedenti alla cerimonia, salvo, proprio nel momento esatto in cui i reduci e i familiari dei combattenti della Decima deponevano i fiori alla lapide, urlare più volte: «Ecco la vergogna». Immediatamente, Picco è stato letteralmente portato fuori dalle forze dell’ordine. Nessuno ha battuto ciglio, nessuna contro-contestazione, calma apparente. La cerimonia è poi proseguita in una maniera misurata e sobria.
Rispetto agli anni passati, non c’è stata nessuna “appendice” alla deposizione dei fiori nell’ex sala giunta al pianoterra. Una scelta che aveva finito con lo scatenare l’Anpi e le forze antifasciste perché, lo scorso anno, fra qualche saluto romano, era anche risuonato l’inno della Decima Mas. Probabilmente, l’apparato di sicurezza prevedeva pure questo: eliminare atti o atteggiamenti che avrebbero potuto far salire la temperatura.
A rappresentare il Comune di Gorizia c’era, quest’anno, l’assessore comunale Arianna Bellan. Rodolfo Ziberna, il sindaco, era impegnato altrove ma è chiara la scelta (di romoliana memoria) di trovare sempre un impegno concomitante alla cerimonia dei reduci, contenendo almeno in minima parte le polemiche.
L’assessore Bellan, con la fascia tricolore, ha ricordato che la lapide «è dedicata ai dipendenti comunali scomparsi nel nulla», aggiungendo che «le porte del Municipio saranno sempre aperte per tutti coloro che vogliono commemorare chi non c’è più, senza distinzioni né ideologiche, né di partito».
Fiamma Morini, presidente dell’associazione combattenti Decima Flottiglia Mas, prima dell’inizio della cerimonia ha voluto sottolineare l’amarezza per il clima che si è instaurato. «Le contestazioni? Una pagliacciata. Che comporta anche uno spreco di soldi visto che questo spiegamento di forze dell’ordine sarà a carico della collettività. È dal 1991 - ha aggiunto - che si svolge la commemorazione in municipio, eppure è soltanto da tre anni che ci sono contromanifestazioni. Prima, evidentemente, l’Anpi ci ignorava, ora siamo diventati un bersaglio politico. Ma noi vogliamo soltanto commemorare i morti». —
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