Le tre educatrici sotto accusa allontanate all’inizio dell’anno

Oggi compariranno davanti al gip Barresi in Tribunale:  il giudice si esprimerà  sulla richiesta di “messa  alla prova” avanzata dai legali

TRIESTE Le tre maestre indagate dal pm Matteo Tripani per «abuso dei mezzi di correzione e di disciplina in danno dei minori», questa l’imputazione della Procura, non sono più in servizio al “Pollitzer” di via dell’Istria, l’asilo in cui sono avvenuti i maltrattamenti. Il Comune, infatti, aveva già preso provvedimenti disciplinari a riguardo a partire dall’inizio di questo anno scolastico.



Due delle tre educatrici inquisite lavoravano con un contratto a termine; contratto che non è stato rinnovato dall’ufficio personale del Comune, informato dell’indagine dalla Polizia giudiziaria. L’altra dipendente, assunta a tempo indeterminato, al momento è stata invece spostata ad altri servizi non a contatto con i bambini. Ora rischia il licenziamento in tronco.



«I genitori con i bambini che frequentano l’asilo in questo anno scolastico possono stare tranquilli perché quelle insegnanti non ci sono più in quella struttura», dichiara l’assessore all’Educazione Angela Brandi.

Nelle ultime settimane la Polizia giudiziaria ha sentito vari genitori degli otto bambini maltrattati. Da quanto risulterebbe nessuno era a conoscenza dei comportamenti delle insegnanti. I figli, a parte il caso della bambina da cui è scattata l’indagine, evidentemente non avevano mai raccontato alle mamme e ai papà cosa succedeva in asilo.

Le tre educatrici compariranno oggi in Tribunale per l’udienza fissata dal gip Laura Barresi. Il magistrato valuterà la richiesta della “messa alla prova” (come ad esempio l’esecuzione di un lavoro di pubblica utilità) avanzata dai legali delle indagate.

Sul caso ha preso posizione il presidente della Regione Massimiliano Fedriga che annuncia «finanziamenti ad hoc per scongiurare e, ove necessario, opportunamente punire ogni episodio di violenza all’interno delle scuole dell’infanzia. Ho già parlato con il sindaco Dipiazza – osserva il presidente – con il quale ho concordato l’opportunità per il Comune di costituirsi parte civile nel processo contro le tre educatrici».

La Regione, inoltre, intende finanziare l’installazione di sistemi di videosorveglianza negli asili: «Una risposta concreta che l’amministrazione regionale intende dare – spiega Fedriga – per contribuire a eliminare ogni traccia di quel male che, ancorché in modo residuale, produce episodi di tale inaudita gravità».

Così il consigliere comunale del Pd Antonella Grim: «Quanto accaduto nella scuola per l’infanzia è un episodio angosciante. La possibilità di utilizzare telecamere è prevista da una legge votata anche dal Pd, ma in tutta sincerità vorrei impegnarmi perché non sia quella la misura risolutiva. Servono percorsi di formazione continua per le operatrici e il rafforzamento di una cultura condivisa dell’attenzione». —


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