Le storie di 21 giornalisti uccisi svelate con il QR code nella passeggiata di Ronchi
RONCHI Niente lapidi, niente targhe ma 21 pannelli con una semplice scheda e il QR code per scoprire le storie di altrettanti giornalisti uccisi mentre (o perché) svolgevano il loro lavoro. È il percorso originale che sarà inaugurato domenica a Ronchi dei Legionari in occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, nell’ambito della “Passeggiata della Libertà di Stampa e di Espressione” voluta dall’associazione culturale Leali delle Notizie.
C’è Giancarlo Siani, assassinato dalla mafia, c’è Enzo Baldoni ucciso in Iraq dai fondamentalisti islamici, c’è Walter Tobagi vittima del terrorismo brigatista... senza dimenticare i caduti per l’informazione che ha visto Trieste pagare un prezzo altissimo. Sono storie di alcuni operatori dell’informazione morti mentre svolgevano il loro mestiere. Saranno gli stessi passanti, se lo vorranno, a scoprire grazie al QR code (il codice a barre che rimanda, tramite uno smartphone, alle informazioni) attraverso il quale sarà possibile leggere la storia del giornalista, le sue inchieste, portate avanti senza paura nemmeno davanti a situazioni di pericolo o alle minacce più estreme.
Il numero 21 non è casuale, rimanda all’articolo sulla libertà di manifestazione del pensiero contenuto nella Costituzione. Il percorso è già visibile a Ronchi dei Legionari: incomincia in via Dante, dove è stato da poco inaugurato il murales di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa in un attentato, e si sviluppa poi lungo via Mazzini, piazza Oberdan, via Roma, piazza Concordia, via dei Campi e il parco della cittadina. La passeggiata si conclude in piazzetta Martire delle Foibe, vicino all’auditorium e alla sede di Leali delle Notizie, dove si trova l’ultimo pannello dedicato a Jamal Khassoggi, realizzato dal vignettista de La Repubblica Mauro Biani.
La “passeggiata” verrà presentata all’interno dell’iniziativa “Parole senza paura. La verità delle parole non dette” con il patrocinio del Comune di Ronchi dei Legionari. L’appuntamento inizierà domenica alle 11 in piazzetta Francesco Giuseppe con la presentazione della Biblioteca Leali delle Notizie, in memoria di Cosimo Cristina, primo giornalista ucciso nel 1960 da Cosa Nostra, e l’inaugurazione del pannello di Jamal Khassoggi. Subito dopo sarà il momento dell’inaugurazione della “passeggiata” in piazza della Concordia, dietro la Biblioteca Pertini.
Non potevano mancare, come detto, anche alcune vittime dell’informazione del Friuli Venezia Giulia come Marco Luchetta, Dario D’Angelo, Alessandro Saša Ota e Almerigo Grilz. I primi tre, inviati della sede di Trieste della Rai regionale, vennero uccisi nel 1994 a Mostar, assediata dalle forze serbe e croate durante la guerra nell’ex Jugoslavia, colpiti da una granata mentre stavano lavorando a un servizio per il Tg1 dedicato ai “bambini senza nome”, nati dagli stupri etnici o figli di genitori dispersi. Il triestino Grilz era un giornalista free lance presente nei fronti di guerra alla fine degli anni Ottanta in Afghanistan, Libano, Etiopia, Birmania e Mozambico, dove morì nel 1987 mentre stava documentando con la sua cinepresa una battaglia fra i miliziani della Renamo e l’esercito del Frelimo. —
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