Le spese di Palazzo calano di 1,2 milioni

Approvato il bilancio 2015 del Consiglio. Costi di funzionamento scesi in un anno da 19 a 17,8 milioni. Taglio del 10% ai vitalizi
L'aula del consiglio regionale
L'aula del consiglio regionale

TRIESTE. La cura dimagrante prescritta al Consiglio regionale comincia a dare frutti. Le spese sostenute da piazza Oberdan nel 2015 scendono infatti complessivamente a 17,8 milioni: i numeri rispetto al 2014 portano il segno “meno”, se si considera che quell'annata si era chiusa con uscite per poco più di 19 milioni.

Il dato emerge del conto consuntivo 2015 del Consiglio regionale, approvato ieri dall'Ufficio di presidenza. Secondo la burocrazia regionale, i numeri possono essere considerati stabili, senza la previsione di scostamenti nel corso dei prossimi anni. I risparmi permettono di accumulare 2 milioni di avanzo di gestione: la differenza fra i 17,8 milioni spesi e i 19,8 di entrate, derivanti a loro volta da 17,7 milioni dell'assegnazione stabilita a carico del bilancio regionale, dall'avanzo di gestione del 2014 pari a 1,9 milioni e da rientri per 200mila euro.

L'altro dato di rilievo è legato alle somme incassate dai consiglieri regionali in attività e in quiescenza. Stipendi e indennità rimangono stabili, mentre i vitalizi si riducono del 10%. Il “peso” delle pensioni dei 209 ex consiglieri ammonta nel 2015 a 8 milioni e si conferma dunque più gravoso dei 6,3 milioni spesi per le competenze spettanti ai 49 eletti attualmente in carica. Si registra tuttavia un cenno di decrescita, visto che nel 2014 i vitalizi assommavano a quasi 8,8 milioni.

La stabilizzazione di stipendi e indennità è dovuta alle riforme votate negli ultimi tempi dal Consiglio regionale, mentre la contrazione dei vitalizi è spiegata dagli effetti della legge regionale n. 2 del 2015, con cui si è imposto un ridimensionamento che rimarrà in vigore fino al 2018.

Elemento di una certa rilevanza, dopo le inchieste di “spese pazze” e le recenti assoluzioni della maggioranza dei consiglieri coinvolti, è infine quello delle spese per il funzionamento dei gruppi consiliari e per gli stipendi del loro personale: le uscite sono state pari a 436mila euro, valore che gli uffici considerano a sua volta stabilizzato nel tempo.

Tra le altre voci si segnalano 350mila euro spesi per l'informatizzazione degli uffici, 490mila per la vigilanza, 400mila per le pulizie, 160mila per il noleggio delle macchine fotocopiatrici e 140mila per l'assistenza tecnica nella gestione degli impianti elettronici. Il Corecom costa inoltre 180mila, mentre la Commissione pari opportunità 50mila e il Garante per i diritti della persona 75mila.

Erogati ancora 85mila euro per l'informazione istituzionale, 120mila per la biblioteca e l'acquisizione di documentazione, 72mila per le spese di rappresentanza del presidente del consiglio, 65mila per l'organizzazione di convegni e mostre, 60mila per la partecipazione a organismi nazionali e internazionali. Il conto consuntivo del consiglio sarà oggetto di discussione e approvazione in una prossima seduta dell'aula, che per legge non potrà tenersi oltre il prossimo giugno.

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