Le sardine Fvg si godono l’exploit e pensano già al bis

Organizzatori al lavoro per dar vita ad un raduno a Trieste. E per metà mese si prepara la trasferta nella capitale
Bonaventura Monfalcone-30.11.2019 Manifestazione Sardine FVG-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.11.2019 Manifestazione Sardine FVG-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE «Noi non siamo singoli, siamo un’onda. Un banco di sardine. Per cui abbiamo deciso di evitare le personalizzazioni e rispondere collegialmente alle interviste». Ilaria Cecot, promotrice goriziana delle sardine del Friuli Venezia Giulia, spiega che in regione il movimento ha deciso di non parlare per singole voci e così, mentre in televisione campeggia ogni giorno la testa riccia di Mattia Santori, il bilancio della manifestazione di Monfalcone diventa una seduta collettiva. Da cui emerge che il gruppo cercherà subito di organizzare un nuovo evento a Trieste per sabato prossimo, con l’intenzione di dare un segnale di forza dopo il primo passo mosso nella città dei cantieri.

Monfalcone, la voce delle sardine in piazza: le videointerviste


La Lega governa la Regione e forse era lecito attendersi una partecipazione maggiore, ma la triestina Chiara Bravi non ha rimpianti sulla scelta di Monfalcone: «Lei c’era ieri? Se sì, credo condivida che se dovessimo tornare indietro rifaremmo tutto. La piazza era entusiasmo, freschezza, partecipazione. Non mi interessava chi fossero o da dove venissero le persone, ma posso dire che ci siamo dati abbracci veri, forti, carichi di energia». Le fa eco Cecot: «Oggi godiamoci l’energia della piazza e ai nuovi impegni penseremo da domani (oggi, ndr). Forse molto presto saremo nuovamente in piazza: il gruppo lo chiede, Norina da cui tutto questo ha avuto inizio lo chiede. E stiamo pensando di sbarcare a Trieste sabato prossimo sull’onda dell’entusiasmo, che è stato tale che la stanchezza è passata velocemente. Sicuramente il 14 dicembre saremo a Roma».

Tremila sardine a Monfalcone per difendere diritti e lavoro
Bonaventura Monfalcone-30.11.2019 Manifestazione Sardine FVG-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura


L’idea è appunto mettere Trieste e Roma in calendario entro il mese, organizzando per gennaio le tappe di Udine e Pordenone. Si arriverebbe così a ridosso delle elezioni emiliane, quando le sardine potranno tirare le somme di questa prima fase di mobilitazione. In piazza c’è soprattutto il popolo della sinistra, ovviamente. Quello che nel corso degli anni si è già affidato all’autorganizzazione della cosiddetta società civile per dare un doppio segnale di insoddisfazione: verso le politiche del centrodestra e verso i propri rappresentanti, incapaci di raccoglierne le istanze. Il Pd in piazza ha pure fatto capolino, ma l’invito di un altro coordinatore è di far respirare il movimento: «I partiti – dice il pordenonese Antonio Di Capua – non devono rincorrerci ma devono ascoltarci. Il nostro messaggio è chiaro, e se non lo capiscono vorrà dire che dovremo continuare a dar voce alle piazze». Con l’augurio, magari, che la parabola non sia quella poco allegra dei Girotondi: «Le nostre sono piazze piene e ricche di proposte, sono un laboratorio grazie alla partecipazione e non una simbolica manifestazione di protesta. Faremo banco finché le piazze saranno con noi», chiosa Di Capua.



E le piazze delle sardine ieri si sono riempite ancora, con 25 mila persone assiepate a Milano sotto la pioggia. L’obiettivo resta la Lega e nel caso della variante Fvg nel mirino c’è la giunta Fedriga, che per la friulana Valentina Calligaris ha portato «muri, divisioni e norme discriminatorie: il suo operato va esattamente all’opposto del nostro obiettivo di inclusione e accettazione del diverso». L’alternativa, pur già decisamente traballante, è l’asse giallorosso ma sono pesanti i dubbi sulla possibilità di vederne sortire una coalizione per il futuro: «L’unione tra Pd e M5s – continua Calligaris – potrebbe diventare positiva nel momento in cui si riescano a trovare le basi e i punti di incontro tra le due. Proprio questo dovrebbe essere il momento utile per trovare questa alleanza di intenti in modo sereno».

Parole che confermano la delusione delle sardine per la decisione pentastellata di non sostenere Stefano Bonaccini in Emilia Romagna. Ma l’approccio qui è decisamente prepolitico: «Non ho un vero e proprio mito nella politica», dice la triestina Andrea Verona, tenendosi sul generale quando le si chiede se esista un Pantheon cui le sardine si ispirano. «Sicuramente - dice Verona - rimpiango i politici seri, impegnati, che credevano e rispettavano l’avversario, la società e la nostra Costituzione. Non posso parlare per altri, da parte mia la politica dovrebbe ripartire dai problemi più comuni, addirittura da quelli rionali - conclude -, riportando i cittadini ad amarla e a riconoscersi in essa». —


 

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