Le Province cedono il lavoro: competenze alla Regione Fvg

TRIESTE. A partire dal primo di luglio le competenze sul lavoro delle Province passeranno a tutti gli effetti alla Regione. È un passaggio non da poco anche per gli stessi lavoratori degli enti pubblici, visto che trecento dipendenti entreranno a far parte dell'Agenzia regionale del lavoro. Un quarto dei dipendenti totali delle quattro Province. È l'effetto del via libera che la giunta regionale ha dato ieri alle intese preventive che l'assessore agli Enti locali Paolo Panontin ha siglato con i presidenti provinciali a coronamento del lungo processo che ha portato al trasferimento delle competenze. «La riforma degli enti locali prevede il superamento degli enti Provincia - spiega Panontin - e il lavoro è la prima competenza a venire trasferita». La legge prevede uno spostamento delle funzioni e delle competenze sulla «scala di dimensione più adeguata», di volta in volta ai Comuni o alla Regione. A quest'ultima va il lavoro: «Per la sua complessità e importanza abbiamo ritenuto fosse giusto così - prosegue l'assessore -. Per questo abbiamo creato l'agenzia regionale del lavoro, in cui confluiscono i 300 dipendenti. Abbiamo inoltre stabilizzato i tempi determinati che le Province non potevano portare a tempo indeterminato a causa del blocco delle assunzioni».
L'operazione è parte del piano di ricognizione che la Regione ha avviato in seguito all'approvazione della legge: «Abbiamo approfondito tutti gli aspetti degli enti, dagli immobili, alle pendenze giudiziarie, al bilancio, al personale. Le funzioni sul lavoro sono state oggetto di un focus a cui abbiamo lavorato assieme all'assessorato competente di Loredana Panariti e ai presidenti provinciali. Ringrazio questi ultimi, perché hanno collaborato con grande responsabilità». Sono poi stati stilati i «piani di subentro», documenti che regolano il trasferimento, garantiti da un'intesa preventiva con ogni Provincia. Quelle intese sono state validate ieri dalla giunta e dal primo luglio saranno operative: «Siamo la prima Regione italiana a farlo», chiosa Panontin.
Tra le altre misure la giunta ha approvato ieri in via preliminare il piano per la prevenzione 2014-2018. Si tratta di una delle colonne portanti della riforma della Salute avviata dall'assessore Maria Sandra Telesca: «Il piano nasce sia dalla riforma che dal testo nazionale sulla prevenzione approvato da poco a Roma - dichiara -. Il nostro documento prevede tantissime linee di lavoro che verranno adottate dalle aziende sanitarie ma non solo». Sono inclusi infatti anche argomenti come le politiche ambientali, la viabilità, lo smog, gli stili di vita, la prevenzione delle malattie croniche: «Il piano - spiega ancora Telesca - è supportato da un insieme di sistemi di sorveglianza che studiano stili di vita, accesso ai servizi sanitari, percezione dei rischi per la salute di bambini e adolescenti. La disponibilità di queste sorveglianze ci consente di valutare nel tempo i cambiamenti che le attività del piano sono in grado di produrre». «I dipartimenti di prevenzione e diversi esperti hanno collaborato all'elaborazione del testo - conclude l'assessore -: è una conquista importante che consentirà ai cittadini del Friuli Venezia Giulia di vivere più a lungo».
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