«Le parole di Torrenti? Fantascienza»

Il sindaco: «Pochi rapporti di collaborazione con Nova Gorica? Si è scordato del Gect». Gherghetta: «Troppe battute infelici dall’assessore»
Di Francesco Fain
Bonaventura Monfalcone-19.06.2013 Presentazione nuova commissione per A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-19.06.2013 Presentazione nuova commissione per A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

«Le parole di Torrenti al Kulturni Dom? Mi lasciano basito. Affermare che a Gorizia si è lasciato cadere un rapporto strutturato con Nova Gorica significa ignorare la realtà».

Ettore Romoli, sindaco di Gorizia, ha letto tutto d’un fiato le esternazioni dell’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti. E come era lecito aspettarsi non fa salti di gioia di fronte a quei giudizi tranchant («Sono state fatte scelte sbagliate. Dovevamo pensare a una città che si integrasse. Gorizia è rimasta sostanzialmente una città di confine a causa di una politica sbagliata come sbagliata è la politica di Nova Gorica. Nei pressi del confine non trovo nulla che sia costruito per unire le due città: abbiamo perso molti anni e sono ancora lontane»).

Parole, quelle di Torrenti, che vengono rispedite al mittente da Romoli (e non soltanto da lui). «Nel momento in cui Franco Frattini, primo presidente del Gect, ricordava a Gorizia quell’eccezionale esperienza di collaborazione senza confini, quasi contemporaneamente l’assessore regionale Torrenti, davanti a un’altra platea, si è lasciato andare ad alcune affermazioni inopportune e al limite della fantascienza».

Perché fantascienza? «Gorizia e Nova Gorica, a differenza di altre città europee, sono legate persino da un rapporto di natura giuridica: questo è il Gect che è un eccezionale strumento di collaborazione. Mi auguro sia stato frainteso...». Romoli aggiunge di aver visto, successivamente all’incontro al Kulturni Dom, lo stesso Torrenti. «Sì, l’ho incontrato attorno alle 20 e non mi ha fatto parola di queste sue esternazioni. Gli ricordo che dal confine più complicato siamo riusciti a creare un’unione giuridica fra la nostra città, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba. Ignorare questo mi sembra davvero grave, molto grave. Peraltro, reincontrerò l’assessore regionale lunedì prossimo e sarà l’occasione per parlare di questi argomenti».

Torrenti è riuscito, però, a far concretizzare un piccolo miracolo. Ovvero: far parlare quasi all’unisono Romoli e il presidente della Provincia Enrico Gherghetta i quali, solitamente, non vanno proprio a braccetto su questo o quell’argomento. Gherghetta rivela difficoltà nel comprendere le affermazioni di Torrenti. «Ho letto e riletto quanto ha dichiarato ma non riesco a capire il motivo di quella presa di posizione. Mi sembra una battuta buttata lì soltanto per il gusto di fare polemica - scandisce chiaramente Gherghetta -. Riguardo alla collaborazione transfrontaliera mi pare che il Gect svolga una funzione di assoluta rilevanza. Diciamo che Torrenti sta vivendo l’anno delle... battute infelici».

Più volte abbiamo descritto il Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, come un “contenitore vuoto”, scatenando le ire del sindaco e di chi lavorava per concretizzare i progetti transfrontalieri. Ma da un anno e tre mesi quel contenitore è pieno di... 10 milioni di euro. L’area “di confine” di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba può contare, infatti, su questo importante serbatoio di denaro per finanziare i primi progetti elaborati in comune attraverso il Gect. Uno dei progetti più importanti è, senza ombra di dubbio, quello che prevede la valorizzazione turistica del fiume Isonzo. Poi, c’è la parte sanitaria con i progetti di punta della Casa del parto e del cosiddetto “Osservatorio per la gravidanza fisiologica”.

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