Le orate “impazzite” causano ai mitilicoltori un milione di danni

Una situazione da mani nei capelli. La regina del mare, l’orata, sta causando in queste settimane gravi danni agli impianti di maricoltura presenti nell’insenatura di Stagno Piccolo e nel canale della Narenta, in Dalmazia, con alcuni proprietari che hanno già deciso di chiudere baracca e burattini, rinunciando all’attività.
A detta di Branko Glamuzina, biologo marino all’ateneo di Ragusa, il pregiato sparide ha finora provocato nelle citate aree danni per almeno un milione di euro, scatenandosi negli impianti non dotati di reti protettive. «Sappiamo che un consistente numero di orate sono scappate dagli allevamenti ed ora si mantengono nei luoghi dove si allevano mitili e ostriche – ha precisato Glamuzina – qui possono nutrirsi a sazietà e invece dovrebbero nuotare lungo tutto il versante orientale dell’Adriatico. La popolazione di questa specie è in continua crescita grazie al riscaldamento globale. L’aumento della temperatura del mare fa bene alle orate, favorendone la frega e anche la sovrappopolazione».
La nostra puo’ anche beneficiare delle misure che ne limitano o proibiscono la cattura nelle zone in regime di tutela, documento che prende il nome di Natura 2000. «L’orata risulta così protetta oltre misura – ha aggiunto il biologo raguseo – si dovrebbe invece formulare un piano economico di pesca all’orata, sulla falsariga di quello che avviene per la selvaggina in sovrannumero. Solo così potremmo salvare dal disastro i titolari degli allevamenti di cozze e ostriche».
Tra i più colpiti dal famelico pesce è Mario Sršen che assieme ad un gruppo di reduci di guerra gestisce un impianto nelle vicinanze dell’isoletta di Osinj, nel canale del fiume Narenta. «Il mio impianto per la produzione di mitili si estende su una superficie di 10 mila metri quadrati e purtroppo a causa delle orate non riesco ad avere utili. Ho investito più di 40 mila euro, non dispongo di altri mezzi e quindi non posso acquistare le reti protettive». Un’altra specie sta diventando sempre piu’ numerosa di anno in anno nelle acque della Dalmazia meridionale. È il pesce serra, ghiotto di cefali. Le stragi compiute dai serra creano pesanti danni alla categoria.
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