Le nocciole targate Loacker puntano sui terreni del Fvg
TRIESTE Loacker punta sul Friuli Venezia Giulia per creare una filiera delle nocciole destinate alla produzione dolciaria, con un migliaio di ettari da impiegare nella nuova coltura. La prospettiva si inserisce in un progetto più ampio che prevede l'impianto di 2.800 ettari di nuovi noccioleti anche in Toscana, Veneto e Lazio: l’obiettivo dell’azienda altoatesina - che ogni anno, con fatturato di oltre 330 milioni di euro, produce e confeziona 750 milioni di unità di specialità di wafer e cioccolato - è favorire lo sviluppo della produzione di nocciole sul territorio nazionale, da dove da sempre le prende nell’ottica di qualità e tracciabilità della materia prima.
Una delegazione di Loacker ha incontrato gli assessori regionali alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, e alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, per valutare il progetto aziendale, che peraltro conta sul sostegno di Intesa Sanpaolo che grazie a un accordo siglato mesi fa affiancherà Loacker e gli agricoltori interessati mettendo a disposizione una linea di credito dedicata alla riconversione dei terreni e all'avvio di nuovi impianti produttivi, e caratterizzata da un preammortamento di 7 anni su durata complessiva di 12. Ciò perché la pianta inizia a produrre solo dal quinto anno e raggiunge il pieno raccolto a partire dall’ottavo. «La possibilità offerta da una realtà aziendale strutturata e affermata come leader nel proprio mercato - commenta l’assessore Zannier - consente di dare prospettiva a una possibilità di diversificazione produttiva che potrebbe tornare utile a intraprendere la strada della sostenibilità aziendale per i nostri imprenditori agricoli». La proposta, aggiunge Bini, rappresenta «l'occasione per rafforzare l'immagine del Fvg quale regione autentica e salutare» ma anche per «legare il Fvg a un brand riconosciuto a livello mondiale come Loacker: occasione importante per far conoscere e promuovere il nostro territorio. Ritengo necessario fare il possibile affinché tutti i soggetti coinvolti trovino un punto di sintesi ottimale».
La regione si presta a questa tipologia di coltivazione. Dice Francesco Tabacchi, Key account manager di Loacker: «I territori pianeggianti delle province di Udine, Pordenone e in parte del goriziano si prestano a questo tipo di coltura che prevede, dopo il periodo non produttivo, un’importante meccanizzazione difficilmente attuabile su declivi o terrazzamenti». Per Dario Ermacora, presidente di Coldiretti Fvg, «occorrono terreni pianeggianti e soprattutto fertili per questa coltura ad alta meccanizzazione. Per capire il grado di interesse dei coltivatori del Fvg occorre aspettare, ma è una coltura che non richiede tanta cura e può avere una produzione lorda vendibile che si può aggirare sui 5/6.000 euro a ettaro».
Una scelta, quindi, quella di puntare sul Fvg, che ha anche sicuramente a che fare con l'adeguatezza dei terreni per questo tipo di coltivazione e per la condizioni climatiche. E un vantaggio potrebbe riguardare anche gli agricoltori, ai quali si presenta la possibilità di avere un’alternativa a coltivazioni meno redditizie oggi nei campi. —
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