Le mosse corrette per frenare il virus

Meglio puntare sulla sensibilizzazione individuale e sul potenziamento delle strutture sanitarie. Anche perché rischiamo di infliggere un danno rilevante al tessuto economico dell’Italia e di trasmettere nel mondo l’immagine di un Paese lazzaretto
Un ospedale
Un ospedale

TRIESTE È uscito la scorsa settimana a Londra The rules of contagion di Adam Kucharski, professore alla London School of Hygiene & Tropical Medicine – il libro sarà pubblicato a settembre negli altri Paesi ma lo trovate online. Sottotitolo: “Perché le cose si diffondono – e poi si fermano”. Kucharski, che è molto attivo anche sui social, usa una matematica semplice per spiegare come le epidemie, ma anche le notizie di Twitter, seguano regole comuni di espansione esponenziale che porta a un picco, inevitabilmente seguito da un’altrettanta esponenziale discesa e scomparsa. Il libro è stato scritto immediatamente prima del diffondersi di Covid-19 ma l’attuale epidemia vi si rispecchia nei dettagli.

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Il governo del Regno Unito ha pubblicato un documento per i cittadini che contiene le linee guida per il Paese proprio in funzione di questo approccio scientifico ( https: // www. gov.uk / government / publications / coronavirus - action - plan / coronavirus - action - plan - a - guide - to - what - you - can - expect - across - the - uk, tutto attaccato, il link diretto lo trovate sul sito de Il Piccolo). Il documento inizia riportando i dati di diffusione e mortalità delle principali epidemie degli ultimi 100 anni. Si va dall’influenza Spagnola (da 25 a 50 milioni di persone morte), all’Asiatica del 1957 (1-4 milioni), alla Suina del 2009 (28mila). E poi il piano governativo per Covid-19 basato su 4 principi: Contenere, Rallentare, Ricercare, Mitigare.

La strategia è quella di abbassare l’incidenza del picco e rendere l’andamento più piatto anche se più lungo, in modo da diminuire l’impatto sulla società. Immaginate che l’obiettivo sia quello di azzerare gli incidenti stradali: la maniera più efficace sarebbe quella di abolire l’uso delle automobili. Invece, si mantiene l’uso delle automobili ma si costruiscono modelli che frenano meglio e si impongono limiti di velocità.

Che il virus si sarebbe diffuso nel mondo e non sarebbe stata una passeggiata era purtroppo prevedibile. Pensare di fermarlo ai confini o con le zone rosse era un’idea che poteva funzionare in passato, quando la gente non si muoveva. Meglio ora invece puntare sulla sensibilizzazione individuale e sul potenziamento delle strutture sanitarie. Anche perché rischiamo di infliggere un danno rilevante al tessuto economico dell’Italia e di trasmettere nel mondo l’immagine di un Paese lazzaretto. E poi viene il tasto dolente della ricerca, dove siamo cenerentola per fondi. Il governo inglese ha appena stanziato 46 milioni di sterline per accelerare lo sviluppo di un vaccino. Robin Shattock, all’Imperial College, ha disegnato un possibile vaccino 14 giorni dopo aver conosciuto la sequenza del virus dalla Cina; grazie a questi fondi inizierà a sperimentarlo in aprile. –

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