Le meduse letali sulla spiaggia sono finte, ma a Trieste è scattato l’allarme

Iniziativa del maestro vetraio veneziano Mauro Vianello: le immagini girate sui social hanno inizialmente allertato Protezione civile e Capitaneria di Porto

TRIESTE. Non voleva certo creare allarme, però stavolta la cosa gli è decisamente sfuggita di mano, e le sue velenosissime meduse finte hanno provocato un allarme generale che ha mosso Protezione civile e Capitanerie di porto.

Ogni anno Mauro Vianello, 56 anni, maestro vetraio a Murano, in occasione del Venice Glass Week, il Festival internazionale dedicato all’arte del vetro, espone un’installazione sulla spiaggia del Bacan, sull’isola di Sant’Erasmo. Espertissimo nella riproduzione di animali marini talmente perfetti da sembrare veri, l’anno scorso Vianello aveva sistemato sulla spiaggia alcune tartarughe marine con i loro piccoli, scatenando 600 mila contatti sui social da parte di persone che credevano fossero vere.

Stavolta però la scelta dell’animale da esporre ha provocato una reazione al di là di quanto lui stesso avrebbe potuto immaginare. Sulla spiaggia di Bacan infatti sono apparsi tre esemplari di Caravella portoghese (Physalia physalis) un sinoforo - cioè un organismo composto da quattro individui specializzati chiamati zooidi - che per comodità e similitudine viene spesso scambiato per una medusa.

Fatto sta che le Caravelle portoghesi sono famose per i loro micidiali tentacoli, la cui puntura è letale per l’uomo. La Physalia è una specie oceanica recentemente avvistata anche nel sud del Mediterraneo, e così è bastato che la foto dell’installazione di Vianello, da lui stesso scattata e diffusa sui suoi profili, cominciasse a girare sui social che è subito scattato l’allarme.

«Sono stato chiamato dalla Capitaneria di porto di Monfalcone - racconta Maurizio Spoto, direttore dell’Area protetta marina di Miramare - che a sua volta era stata allertata dalla Protezione civile di Grado; in un primo momento infatti sembrava che le Caravelle fossero spiaggiate in laguna». Anche a Venezia, ovviamente è scattato l’allarme, ma sono bastate poche ore per farlo rientrare.

«Abbiamo subito effettuato una serie di riscontri - continua Spoto - per capire cos’era successo, e una volta scoperto che si trattava di una bufala abbiamo pubblicato un post su Facebok». «Sì ma c’è poco da scherzare - interviene Valentina Tirelli ricercatrice dell’Ogs e massima esperta di zooplancton e organismi gelatinosi - la Caravella portoghese è mortale, nel Mediterraneo ce ne sono e se dovesse comparire in Adriatico bisognerebbe avvisare subito tutti i pescatori che rischierebbero la morte trovandole nelle proprie reti».

«Sin dall’inizio ho detto che questa era un’installazione - precisa il maestro vetraio Mauro Vianello - non volevo fare nessuno brutto scherzo». «Riproduco fedelmente gli animali marini come faceva il grande artigiano Rudolf Blaschka - continua Vianello - è se vero che uso le istallazioni anche come forma di protesta contro la mancanza di una legge che tuteli i vetrai di Murano, è altrettanto vero che non volevo procurare allarmi». Tanto che già annuncia l’installazione del prossimo anno: un grande pesce spuntato dagli abissi più profondi.
 

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