Le meduse invadono l’Istria
L’allarme raggiunge Rovigno dove si teme per la stagione balneare. La Dalmazia è ancora “salva”

POLA. Quella appena iniziata potrebbe essere una stagione balneare da incubo per i bagnanti considerata la presenza tutt’altro che irrilevante di alcune specie di meduse lungo la costa occidentale dell’Istria. La più diffusa è l’Aurelia Aurita o medusa quadrifoglio, non troppo pericolosa ma comunque urticante. Presenta un ombrello bianco diafano trasparente con quattro gonadi, da cui appunto il nome di quadrifoglio. «Questa medusa - spiega Danilo Degobbis dell’Istituto oceanografico “Rudjer Boskovic” di Rovigno - è arrivata al suo ultimo stadio di vita che dura un anno, dopodichè il suo corpo si discioglie nel mare. Molto più temibile è invece la Chrysaora Hysoscella chiamata comunemente medusa bruna con la quale diversi bagnanti hanno già avuto un incontro ravvicinato. Può raggiungere i 30 centimetri di diametro e dispone di 24 tentacoli organizzati in otto gruppi di tre. La sua colorazione è bianco-giallastra con sfumature marroni. Questa medusa - aggiunge Degobbis - arriva nell’Alto Adriatico proveniente dal mare Mediterraneo sotto la spinta delle correnti marine. Si riproduce da sola e molto probabilmente rimarrà per tutta l’estate lungo la costa occidentale dell’Istria».
Adam Benovic dell’Istituto oceanografico di Ragusa afferma che la medusa bruna è apparsa solo nell’Alto Adriatico. «Ciò non significa - aggiunge - che durante l' estate non invaderà anche la costa della Dalmazia centrale e meridionale. Dalle immagini che mi sono arrivate dalla Slovenia, da Rovigno e dall’Italia - dice Benovic - si tratta di meduse ancora non mature che quindi cresceranno ancora».
«La medusa bruna - spiega Benovic - fa la sua apparizione in media ogni cinque anni e quest’anno ce ne sono molte di più che nei cicli precedenti». Gli esperti raccomandano ai bagnanti di portare con se in spiaggia, ammoniaca pura oppure altri prodotti antiurticanti da usare in caso di bruciatura. Chi è stato “morso” dalla medusa bruna racconta che la sensazione è simile a quella che si prova quando si viene punti da una vespa o un’ape. Gli esperti fanno presente che le persone altamente allergiche dovrebbero assolutamente portare con sé un antidoto da somministrare tramite iniezione intramuscolare in quanto la bruciatura potrebbe avere esito letale. Si pone però il problema: è possibile trovare subito in spiaggia una persona abilitata a fare le iniezioni?
Si raccomanda infine di non portare assolutamente le meduse a contatto con la bocca perché un’eventuale ingestione, anche parziale, potrebbe provocare addiruttura il decesso della persona coinvolta. Un caso del genere si è verificato alcuni anni fa e ha provocato la morte di un subacqueo. Anche i pescatori vengono messi all’erta tenuto conto che le meduse finiscono nelle reti che poi loro puliscono a mani nude. Gli studiosi intanto continuano a monitorare il golfo di Trieste e la costa occidentale dell’Istria scambiandosi continuamente le informazioni e i dati di cui vengono in possesso. Nessuno però è in grado di dire se per tutta l’estate saremo costretti a fare il bagno con questi compagni indesiderati. (p.r).
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