Le maxi bollette dell’acqua fanno scattare i rincari al bar: su il caffè
TRIESTE Piccoli rincari, ma frequenti, in tanti bar. Dieci centesimi in più sul caffè, 50 sul costo del servizio al tavolo, un euro sull’aperitivo. I locali di Trieste fanno fronte così agli aumenti di spese registrati di recente, a partire dalle stangate sulle bollette dell’acqua. Tema particolarmente caldo, sul quale ieri il Cna ha lanciato un grido d’allarme. E sull’argomento interviene anche la Fipe, che appunto difende i ritocchi all’insù praticati dai pubblici esercenti. «Sta aumentando tutto, i rincari dei consumi dell’acqua sono solo l’ultima dimostrazione - sottolinea il presidente Bruno Vesnaver -. L’unico sconto, fatto dal Comune, riguarda i dehors, per il resto si paga di più rispetto al passato anche per elettricità, il costo del lavoro, le tasse e anche i fornitori hanno aumentato i prezzi. I gestori di locali e i ristoratori che fanno leggeri rincari sono più che giustificati. Non capisco poi chi si lamenta, ad esempio, su qualche centesimo in più sulla tazzina, le stesse materie prime crescono nei costi, e ricordo che viene offerto un servizio. Pensiamo al caffè, lo zucchero, il latte. Ricordo poi – sottolinea – che a Trieste, città turistica, siamo ancora a un livello di prezzi abbordabili. Quasi tutti i bar e ristoranti continuano a contenere al massimo i rincari».
Sempre sul tema delle maxi bollette dell’acqua il presidente di Cna e Giancarlo Carena, ha lanciato un appello ad AcegasApsAmga e alla Regio in rappresentanza di oltre 500 associati, molti dei quali hanno ricevuto nei mesi scorsi bollette dell’acqua salate. «Uno scenario - ha ricordato - effetto della delibera n. 665 del 2017 con cui l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha messo ordine nel sistema idrico e introdotto una nuova tariffazione della fornitura dell’acqua, la cui applicazione doveva partire il 1° gennaio 2018. In una situazione complessa e variegata un dato è certo: è mancata un’adeguata informazione, che consentisse alle imprese una seria programmazione.
A fare acqua - ha detto Carena - è stata la scelta del gestore locale, AcegasApsAmga, di applicare in maniera retroattiva le nuove tariffe, ricalcolando gli arretrati in base ai nuovi criteri ed emettendo dei conguagli imprevisti e insostenibili; va inoltre evidenziato che tra i vari gestori regionali AcegasApsAmga ad oggi è il primo ed unico ad aver applicato gli aumenti previsti dalla normativa. Alla luce di tutto ciò Cna chiede di azzerare gli aumenti del 2018, per evitare la già paventata chiusura di alcuni esercizi pubblici e le inevitabili ripercussioni sui lavoratori, mentre invita la giunta regionale a nominare quanto prima il “Comitato utenti del servizio idrico e dei rifiuti”, per curare gli interessi degli utenti e fornire loro informazioni, uno strumento che probabilmente avrebbe potuto prevenire la situazione di disagio attuale. Sempre alla Regione chiediamo di coordinarsi con il gestore, per rimodulare gli attuali tariffari: il ricalcolo impatta, infatti, in maniera significativa su alcune tipologie di utenti, producendo delle distorsioni che dovrebbero essere corrette».
All’ incontro di ieri sono intervenuti anche alcuni imprenditori, portando la testimonianza dei rincari e delle difficoltà patite in prima persona. Alexandros Delithanassis, titolare dell’Antico Caffè San Marco, si è visto recapitare una bolletta di oltre 7 mila euro di retroattività, e prevede che i soliti 1000 mensili d’ora in poi raddoppieranno. Fernando Sanapo, titolare dell’Autolavaggio Altura, teme proprio l’arrivo di quel conguaglio che rischia di mettere in ginocchio tante imprese. Entrambi hanno sottolineato poi come gli scaglioni andrebbero rivisti, alla luce del consumo d’acqua che varia di tanto a seconda dell’attività, auspicando anche incentivi finalizzati alla ristrutturazione degli impianti. —
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