Le maestre salvano la scuola “Merici” acquistando l’ex Monastero delle Orsoline

La cooperativa Abimis avrebbe dovuto traslocare dopo l’addio delle suore. La presidente: «Abbiamo coronato un sogno»
Bumbaca Gorizia 30..01.2019 Orsoline, uscita scolari © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30..01.2019 Orsoline, uscita scolari © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Le maestre diventano imprenditrici per salvare la scuola Sant'Angela Merici di Gorizia

GORIZIA Qualcuno le ha già definite “maestre intraprendenti”. Non hanno esitato a fare uno sforzo economico considerevole pur di salvare la propria amata scuola, pur di tutelare i propri posti di lavoro.

Protagoniste di questa storia sono le maestre della cooperativa Abimis che gestiscono, ormai da sei anni, la scuola elementare delle Orsoline, in via Palladio. Ad un certo punto, con l’addìo delle suore, si sono ritrovate a dover gestire una situazione ingarbugliata e di difficile soluzione: avrebbero dovuto lasciare il monastero e individuare, su due piedi, una sede alternativa per la loro scuola che ospita 170 alunni. È nata così l’idea, apparentemente pazza e irrealizzabile, di acquistare... l’intero Monastero. E l’operazione, che in molti consideravano una «missione impossibile» o un «salto nel buio», sta andando in porto proprio in questi giorni. Con tenacia, coraggio, forse anche un pizzico di lucida incoscienza. Le maestre, pur di non vedere smantellata la loro esperienza scolastica, pur di non vedere spazzati via i propri posti di lavoro, si sono messe in gioco. E, l’altra sera, hanno illustrato ai genitori la grande novità, mettendo a tacere anche le mille voci (pessimistiche) che ormai si stavano addensando sulla scuola elementare di via Palladio.

A raccontare l’operazione è Manuela Culetto, maestra e presidente della cooperativa Abimis, ente gestore della scuola primaria Sant’Angela Merici. «Numerose - spiega - sono state le difficoltà incontrate in tutti questi anni, ma la più dura l’abbiamo affrontata l’anno scorso quando, a novembre, ci è stato comunicato che non ci sarebbe più stato rinnovato il contratto di locazione al Monastero Sant’Orsola di via Palladio. Conseguentemente, avremmo dovuto lasciare i locali liberi entro il prossimo mese di giugno».

Una comunicazione che ha causato un profondo senso di smarrimento in chi, giornalmente, crede in quella scuola e lotta perché sia sempre migliore e apprezzata. «Smarrimento - spiega la maestra Manuela - seguito da una lucida razionalità che ci ha portate a renderci conto che quanto comunicatoci era lo scenario di una nuova, possibile chiusura della nostra scuola. Spostare 170 bambini e relative famiglie non sarebbe stata cosa da poco, considerando anche i tempi veramente brevi per poter trovare una soluzione adeguata alle nostre esigenze. Valutate tutte le possibili soluzioni, la scelta è stata obbligata: sotto Natale, uno dei peggiori passati, ho contattato l’immobiliare preposta alla vendita del monastero. Da quel momento è stata avviata una trattativa per l’acquisto dello stabile che ospita la nostra scuola, non potendo, per motivi non dipendenti da noi, procedere al solo acquisto esclusivo dei locali in cui è ubicata la stessa».

È iniziata così una trattativa silenziosa e sottotraccia. Ma determinata. «Oggi - spiega la presidente di Abimis - stiamo concretizzando il nostro sogno, portando a termine le trattative che, a breve, porteranno “Abimis” a tentare di garantire la tanto sperata stabilità sia ai dipendenti sia alle famiglie dei bimbi che hanno avuto fiducia in noi. È stata una scelta - rivela Manuela Culetto - presa con timore, per l’impegno economico che ci porterà nei prossimi venti anni della nostra vita ad impegnarci duramente, ma con determinazione per il sempre più forte desiderio di portare avanti questa nostra incredibile e appagante realtà che, negli anni, siamo andate a costruire e far rinascere dalle fondamenta come il nome stesso di Abimis sta a significare».

E così, è venuto il momento di annunciare pubblicamente l’importante novità. «Abbiamo avuto la gioia di poter finalmente condividere quanto sta accadendo con chi crede in noi e nel nostro lavoro. E ci fa piacere la scelta di molte famiglie di continuare a iscrivere i propri figli alla nostra scuola. Abbiamo avuto la soddisfazione di poter dare a tutti la certezza che non soltanto la primaria sant’Angela Merici potrà proseguire la sua missione educativa, ma che lo continuerà a fare nella stessa, storica sede. Non c’è mattino in cui mi svegli e non sia felice di venire a lavorare nella nostra scuola. Mi auguro che questo complicato, ma assolutamente dovuto, passo fatto, possa far capire quanto io e le mie colleghe, e amiche, amiamo il nostro lavoro e la nostra realtà». —


 

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