Le Ljubljanske giganti hanno fatto centro: a “Camionisti in trattoria” vince Gianni
GORIZIA La regina Ljubljanska. Un mito goriziano che fa rima con la trattoria “Da Gianni”, luogo cult per i buongustai che si trova in via Morelli. «La madre delle brutte maniere goriziane», l’ha definita scherzosamente lo chef di origine armena Misha Sukyas.
Sì, l’enorme e succulenta bistecca alla Lubianese ha permesso al noto locale cittadino di sbaragliare la quotata concorrenza alla prima puntata di “Camionisti in trattoria” andato in onda, lunedì sera, sul canale Nove. Una bella soddisfazione per un’attività che non ha nemmeno più bisogno di farsi pubblicità, tanto sono proverbiali e conosciuti i suoi piatti e le quantità generose. Allo staff televisivo sono stati serviti, oltre alla Ljubljanska, piatti di cevapcici e, come primi, gli gnocchi di pane con ragù di selvaggina e il tris da Gianni con le solite quantità generose. Ma a mandare in estasi il palato è stata la “bisteccona”, letteralmente divorata dallo chef Misha Sukyas che l’ha esaltata, rimanendo estasiato da gusto e grandezza.
La trattoria di Gorizia sfidava il ristorante “Da Gardo” (che ha nel salame con la cipolla la sua specialità) e la locanda “Ai Ors” di Dogna che schierava l’ottimo frico cotto sullo spolert. Ma, alla fine, la trasmissione televisiva non ha avuto dubbi nel decretare il vincitore e ha deciso di consegnare la “Coppa di coppa” (un originalissimo trofeo realizzato con il salume appoggiato alla riproduzione di una ruota di un camion) alla squadra di Gianni.
Soddisfatto tutto lo staff, come spiega Sabina. Racconta, anche, un aneddoto. «Già un paio di anni fa, quando a condurre la trasmissione c’era ancora chef Rubio, ci chiesero di partecipare a una puntata. Vennero in incognito, gustarono i nostri piatti e decisero che eravamo una delle trattorie giuste per il tipo di programma. Ma dicemmo di “no” e fummo gli unici in Italia a declinare l’offerta. Anche se ci pentimmo, sono tornati alla carica. Questa volta abbiamo partecipato e vinto», racconta.
«Lo staff televisivo è stato molto gentile: persone simpatiche e davvero disponibili. Un bellissimo ricordo quando venne effettuata la registrazione», racconta ancora Sabina.
Il successo è di gruppo e la contitolare cita tutti coloro che hanno contribuito, in varie misure, al successo. «Partiamo da Raffaele uno dei cuochi che si è visto durante la puntata. Poi, ci sono gli altri miei fratelli Graziano e Cristian, oltre a mamma Franca. Lo staff cucina è composto, poi, dai primi cuochi Alen e Ras, dagli specialisti della Ljubljanska Maurizio e Aifeng e da Kaku che potremmo definire il “tuttofare”. La squadra che si occupa delle sale è composta da Ivana (la cameriera che si vede nella puntata), Susanna, Roberta, Milena, Edison, Giulio e Bianca. Mi piace citare una bella definizione del mitico Nino Costanzo, proprietario dell’edicola di via Crispi sino a qualche tempo fa: “Da Gianni - disse - xe una garanzia. Quel che no te magni, te lo porti via”».
Davvero una bella soddisfazione per uno dei locali più tipicamente goriziani di Gorizia dopo trent’anni di Ljubljanske e dopo 51 di attività.
Non è un mistero per chi conosce (e sono in tantissimi) la trattoria che le maxi- porzioni, ma anche il buon rapporto qualità-prezzo e l’ambiente casalingo sono i punti di forza indiscussi di “Gianni” come si può leggere dalle numerose recensioni disponibili su Internet.
Basta digitare in un qualsiasi motore di ricerca il nome del locale cittadino per imbattersi in una lunga e ricca lista di commenti, oltre che per ammirare una dettagliata galleria fotografica, da cui spicca ovviamente l’immagine della arcinote super-bistecca alla Lubianese. I pareri formulati dagli avventori oscillano tra entusiasmo e incredulità, ma sono tutti generalmente positivi. E non mancano suggerimenti per chi non ha mai provato l’esperienza delle porzioni servite.
Infine, un dilemma (scherzoso): ma il camionista, dove avrà parcheggiato il suo mezzo pesante per andare da Gianni? Robe da far venire un travaso di bile al comitato “No Tir in centro”. —
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