Le Generali cedono le attività a Panama e in Colombia

Prosegue il piano di dismissioni del gruppo triestino: sempre più vicino l’obiettivo di un miliardo di incassi
Un particolare della sede di Assicurazioni Generali a piazza Venezia a Roma. ANSA/CLAUDIO PERI
Un particolare della sede di Assicurazioni Generali a piazza Venezia a Roma. ANSA/CLAUDIO PERI

MILANO. Prosegue il piano di dismissioni del gruppo Generali dai mercati ritenuti poco profittevoli. Il gruppo triestino ieri ha annunciato di aver completato la cessione delle proprie attività a Panama e in Colombia. Generali incasserà 170 milioni di euro, in linea con le previsioni. A rilevare le attività di Panama è stata Assa Compania de Seguros, mentre quelle in Colombia sono finite al gruppo Talanx. La società del Leone rimarrà comunque operativa in entrambi i paesi tramite le sue global business lines, ovvero Generali Employee Benefits, Generali Global Corporate & Commercial e Generali Global Health, nonché tramite le operazioni del gruppo Europ Assistance.

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«Riteniamo positiva la notizia», commentano da Websim. Secondo gli analisti, che confermano il giudizio “neutrale” sul titolo, con target price a 16,20 euro, è «sempre più credibile il raggiungimento di un miliardo di euro di incasso dalle dismissioni». Il riferimento è all’obiettivo indicato dal group ceo Philippe Donnet, da conseguirsi entro la fine di quest’anno. Anche se lo stesso group ceo, in occasione della presentazione dei dati 2017, ha indicato come probabile il superamento di questa asticella. Con l’arrivo alla tolda di comando del manager francese, quella che si vantava di essere la più grande multinazionale italiana, presente praticamente in tutto il mondo, ha cambiato rotta, decidendo di uscire da quei mercati in cui ha quote limitate che non generano economie di scala.

Con le risorse ricavate da utilizzare per fare acquisizioni (qualche operazione in tal senso è stata già condotta in porto, puntando soprattutto su startup in grado di apportare innovazione al gruppo) o per concentrare gli investimenti dove sono più redditizi (in primis i mercati emergenti). Questa cessione si aggiunge all’uscita dall’Olanda annunciata a febbraio, (con un incasso di 143 milioni di euro), alle cessioni annunciate oltre un anno fa relativamente a Guatemala e Liechteinstein e all’avvio della dismissione in Irlanda (è stato firmato un accordo con Life Company Consolidation Group per la vendita di tutta la sua quota in Generali PaneEurope a un corrispettivo al closing stimato in circa 286 milioni di sterline).

Offerte sono arrivate anche per gli asset in Portogallo, mentre resta da decidere il futuro delle attività (ramo Vita) di Generali Leben in Germania. I pretendenti, per un portafoglio che vale circa 40 miliardi di euro, non mancano, ma a Trieste non hanno ancora preso una decisione in merito. Intanto la controllata è stata messa in run off (la compagnia non vende più nuove polizze, gestisce solo quelle esistenti). Qualche indicazione in più su questa e su altre dismissioni in arrivo (ad esempio in Belgio, Grecia e Tunisia) potrebbe arrivare dall’assemblea di Generali in programma il prossimo giovedì. Anche se per un quadro più completo occorrerà attendere il 21 novembre prossimo, con l’investor day a Milano, per la presentazione del nuovo piano industriale.

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