Le fontane di Teti e Venere riprendono a zampillare

Dopo 10 anni di stop torna l’acqua nelle vasche delle statue ottocentesche che decorano il palazzo della giunta regionale. Intervento da 61mila euro
Di Gianpaolo Sarti
Foto BRUNI 05.09.16 P.zza Unità:Ripartono le fontane della Regione-Marini,Serracchiani e Peroni
Foto BRUNI 05.09.16 P.zza Unità:Ripartono le fontane della Regione-Marini,Serracchiani e Peroni

Et voilà. Dopo quasi dieci anni di stop le due fontane del palazzo della Regione di piazza Unità ritornano a zampillare. L'inaugurazione ieri pomeriggio con la presidente Debora Serracchiani e l'assessore con delega al Patrimonio Francesco Peroni, seguiti da un gruppetto di curiosi e turisti. Presente Bruno Marini, il consigliere di Forza Italia che aveva spinto per avviare i lavori. Lo aveva fatto qualche mese fa presentando un'interrogazione in cui rifletteva sul valore simbolico di un'opera «da restituire alla città». Marini è poi tornato alla carica a fine anno, durante l'esame della legge Finanziaria, proponendo un emendamento alla norma con un contributo economico; ma di fronte all'impegno di partire con l'intervento, assicurato personalmente dalla governatrice, Marini ha preferito il passo indietro. «Serracchiani e Peroni mi avevano detto che entro l'estate tutto sarebbe ritornato a posto - ha osservato il forzista - in effetti così è stato. Apparteniamo a schieramenti politici diversi, ma devo dire che rispettano la parola data. Questo è molto positivo, lo apprezzo».

È stato il servizio Gestione patrimonio immobiliare della direzione regionale Finanze a curare la realizzazione dell’opera, iniziata il 27 giugno e conclusa il 26 agosto per complessivi 61mila euro. Le due fontane sono posizionate sulla facciata del palazzo della Regione, edificio costruito alla fine dell'Ottocento dall'architetto viennese Ernesto von Ferstel per conto del Lloyd austriaco, poi divenuto Lloyd Triestino; raffigurano le statue di Teti e Venere, scolpite da Giuseppe Pokorny e Ugo Härdlt, dunque l'allegoria dell'acqua dolce e di quella salata. Un tema centrale nell'opera: l'impianto vicino a via dell'Orologio rimanda a Teti, che nella mitologia greca era considerata la madre dei principali fiumi del mondo; mentre quella ricavata della nicchia verso le Rive rappresenta Venere che affiora dai flutti ergendosi da una conchiglia.

Le fontane erano senz’acqua dal 2007-2008, come ha ricordato Peroni, a seguito del danneggiamento dei motori e delle parti elettriche causate da alcune mareggiate. Le fontane, alimentate da vasche di ricircolo, vedranno zampillare l'acqua dalle 7.30 a mezzanotte nelle giornate che seguono l'ora legale e dalle 7.30 alle 20 nei dì in cui vige l'ora solare. Le nicchie sono dotate di rilevatori che misurano il vento e la temperatura: il circolo dell'acqua si blocca automaticamente con vento sopra i 26 nodi e quando la colonnina di mercurio scende sotto lo zero. Un modo per evitare che l'acqua si trasformi in pericolose lastre di ghiaccio nei mesi invernali.

Un intervento piuttosto atteso dai triestini per una piazza che, nonostante la presenza di impianti e strutture apposite, è da tempo a secco. È notizia di qualche settimana fa, peraltro, che la fontana che si affaccia sul municipio, quella dei Quattro Continenti, non potrà essere ancora sottoposta al restauro programmato. L'intervento, deciso dalla precedente amministrazione comunale e già assegnato l'AcegasApsAmga, è stato depennato della giunta Dipiazza. «Una pausa di riflessione - così si era giustificato l'assessore Giorgio Rossi - perché ci siamo posti il problema dei consumi e della bora d'inverno. Per il momento quindi stiamo fermi».

Nessun dubbio invece per Serracchiani sulla necessità di riattivare le fontane che decorano il suo quartier generale. «È un dono a Trieste e ai turisti che animano questa piazza - ha spiegato la presiedente -. Sono molto soddisfatta, ringrazio l'assessore Peroni e il consigliere Marini che si sono dati da fare». L'intervento, ha sottolineato Peroni, rientra comunque in un'opera di manutenzione complessiva del palazzo su serramenti, intonaci e la copertura in rame.

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