Le folli torture sulla foca monaca

POLA. Nella sua vita era stata crudelmente impallinata e anche arpionata, nonostante le torture è riuscita forse morire di vecchiaia.
Adriana la foca monaca torna a far parlare di sé a oltre 5 mesi della sua morte, dopo che sono stati resi noti i risultati dell'autopsia effettuata presso la Facoltà di Medicina veterinaria di Zagabria. Sono stati esposti alla stampa dalla nota biologa Jasna Antolovi„ a capo del gruppo “Foca monaca”, colei che la trattava quasi come fosse un membro della famiglia.
Circa cinque anni fa ha spiegato Jasna Antolovi„ qualcuno ha scaricato la doppietta di caccia sull'animale e nelle foto scattate mentre riposava sulla costa di Capo Promontore si vedeva un certo gonfiore sul lato destro della testa, sotto l'occhio causato dai pallini.
Ma non solo, qualcuno l'ha anche arpionata, come dimostrano certi segni sulla coda. I risultati dell'autopsia sono stati inviati all'ispettorato del ministero per la Tutela dell'ambiente e della natura e ad altri enti che operano nel settore con la sollecitazione ad indagare nella speranza di individuare i barbari.
Il raro mammifero marino per mesi era diventato la mascotte delle spiagge di Pola, dove quasi ogni giorno usciva dal mare per godersi il tepore dei raggi di sole. Le sue evoluzioni e la voglia di stare vicino alla gente avevano intenerito l'opinione pubblica istro quarnerina tanto che venivano anche da lontano per vederla e per fotografarla.
Però a volte tante attenzioni e manifestazioni d'affetto degeneravano in molestie tanto che la biologa con il supporto della polizia aveva organizzato dei turni di sorveglianza dell'animale, collocando anche dei cartelli con l'invito ai visitatori a non avvicinarsi troppo all'animale.
Poi il triste giorno. Il 25 agosto scorso Adriana era stata notata galleggiare senza vita in un' insenatura nei pressi di Punta Santo Stefano a Lisignano. Il corpo era stato preso in consegna dagli attivisti di Natura Histrica, l'ente pubblico per la gestione delle aree protette dell'Istria, caricato su un camion frigorifero e trasportato appunto a Zagabria per l'autopsia.
Il direttore di Natura Histrica Elvis Zahtila aveva subito detto che la foca monaca era un esemplare anziano ormai privo di denti e che per questo non disdegnava la presenza umana aggiungendo che sul corpo non c'erano segni di violenza.
Jasna Antolovic però aveva espresso una valutazione diametralmente diversa precisando che invece qualche segno di maltrattamento c'era, come quello dell'arpionamento sulla coda e lesioni su tutto il corpo.
(p.r.)
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