Le firme dei residenti in Carso: «Campo Sacro non sia il Silos»

La petizione di 54 abitanti si oppone all’arrivo di migranti al Centro esistente. «Così si sconvolge la vita di una realtà tranquilla, quegli spazi tornino agli scout»
Gianpaolo Sarti
L’ex area degli scout adibita a centro di accoglienza per immigrati a Campo Sacro Foto Lasorte
L’ex area degli scout adibita a centro di accoglienza per immigrati a Campo Sacro Foto Lasorte

TRIESTE «Siamo stufi, sfiniti, non ce la facciamo più... e abbiamo anche paura», confida al telefono una residente di Campo Sacro che ha dato una mano alla raccolta firme organizzata nella frazione per opporsi all’arrivo di ulteriori stranieri all’ostello scout. Come noto, in quegli spazi e tra quelle tende dove sono già accampati i richiedenti asilo, presto o tardi saranno spostati anche i migranti del Silos. «La prego – aggiunge la residente, settant’anni – vorrei restare anonima perché davvero qui abbiamo paura».

La raccolta firme

La raccolta firme è conclusa: sono 54 le persone che hanno aderito all’iniziativa con nome, cognome e indirizzo. Non poco per un piccolo borgo carsico che conta poco più che un centinaio di residenti. «Il progettato trasferimento dei migranti attualmente collocati nel Silos di Trieste a Campo Sacro suscita grande disappunto, preoccupazione e insicurezza negli abitanti che ne sono coinvolti direttamente, come già fatto presente alle autorità locali», si legge nelle premesse della petizione.

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L’ostello oggi utilizzato per l’accoglienza dei migranti

«Così si va a sconvolgere sensibilmente la vita di circa 120 abitanti, come già sperimentato negli ultimi periodi, allorquando la presenza di stranieri, sistemati soprattutto in tende di emergenza, erano in numero ben superiore rispetto alla capienza della struttura e quasi il triplo dei residenti di Campo Sacro»

I disagi

Gli effetti: autobus spesso affollati a dismisura, tanto da non permettere ai residenti di salire; immondizia lasciata in giro, escrementi sui marciapiedi e alle stesse fermate dei bus, continui furti nel supermercato della zona, schiamazzi sia di giorno che di notte.

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L'ostello di Campo Sacro sul Carso triestino. Foto Lasorte

«Ci siamo deliziati di effluvi dovuti ai frequenti interventi di espurgo del pozzo nero», protestano ancora gli abitanti di Campo Sacro. A ciò si aggiunge il fatto che alcune famiglie si sono ritrovate i migranti nei giardini di casa. «Siamo fortemente preoccupati per la nostra sicurezza che si dubita potrà essere garantita dalle forze dell’ordine qualora dovesse essere attuato il trasferimento», evidenzia la petizione.

La vigilanza

Il timore, inoltre, è che l’illegalità riscontrata dalle forze dell’ordine nei mesi scorsi al Silos e dintorni (risse, accoltellamenti e furti tra gli stessi migranti) possa trasferirsi a Campo Sacro. L’interrogativo è chiaro: Polizia e Carabinieri riusciranno a vigilare a sufficienza?

«Va sottolineato ancora che, adiacente all’area scout – viene riportato nel testo che accompagna la raccolta firme – è collocata la sede della Comunità La Fonte, che si occupa tra l’altro dell’accoglienza di minori non accompagnati. Ci riteniamo pertanto di essere stati già pesantemente investiti di problematiche collegate all’accoglienza. Siamo stati pazienti e tolleranti perché supportati dalla prospettiva della temporaneità dello stato di cose. Ma tutto ha un limite, abbiamo diritto di vivere senza paure».

L’appello

I residenti chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni locali e dai rappresentanti politici della Regione, del Comune e della Circoscrizione: «Pertanto, nella speranza che le argomentazioni di chi ha vissuto queste esperienze vengano tenute nella debita considerazione, auspichiamo che le persone migranti non vengano trasferite a Campo Sacro, ma in altri luoghi dotati dei necessari requisiti». Gli abitanti del borgo carsico, infine, vorrebbero anche che l’area in cui sono ospitati i profughi «venga riconsegnata agli scout per lo svolgimento delle attività sociali ed educative a favore dei giovani». —

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