Le feste di partito in via d’estinzione
Se l’organizzazione delle tradizionali feste estive fosse un indicatore dello stato di salute dei partiti, la crisi sarebbe molto grave. Escluso il Partito democratico che, fino a settembre, ha un calendario piuttosto fitto di appuntamenti, molti dei quali già esauriti, le altre forze politiche hanno abbandonato o quasi la scena dei chioschi di partito, abbinati a interviste e dibattiti. Il recente sforzo elettorale ha prosciugato le energie della maggior parte delle formazioni politiche, molte delle quali devono ancora strutturarsi a livello locale per poter organizzare questo genere di manifestazione. La Lega si difende ancora con qualche appuntamento, l’ala più a sinistra invece ha quasi del tutto abbandonato un campo che la vedeva decisamente protagonista fino a qualche anno fa. E anche sul fronte del centrodestra, la frammentazione dello schieramento ha comportato una sostanziale sparizione dal calendario delle feste di partito, dopo qualche anno di “vacche grasse” anche sotto questo profilo.
Le feste dem Il Pd sta passando un’estate molto intensa sul piano delle feste di partito, vecchia tradizione della sinistra (con le sue varie denominazioni) che continua. Già tra la seconda metà di giugno e l’inizio di luglio i democratici sono stati impegnati alla griglia e alla spina di birra tra Manzano (dove c’è stato anche un torneo di calcio), Campolongo e, nel goriziano, Selz e San Pier. Altri appuntamenti si sono esauriti nei giorni scorsi nell’Isontino (Villesse e Staranzano) e in Friuli (Tavagnacco e Aquileia, in questi giorni c’è una festa a Ruda) mentre a fine agosto sarà la volta di Trieste (dal 22 al 24) e Pradamano (dal 9 al 18). A chiudere la stagione delle feste democratiche saranno Pordenone (11-14 settembre) e Udine (26-28 settembre).
La Lega in movimento Il Carroccio, in fase di riorganizzazione a livello nazionale così come in regione (dove è commissariato), timbra comunque il cartellino delle manifestazioni estive. La settimana scorsa è stata organizzata la Festa d’estate del Movimento Giovani Padani del Friuli Venezia Giulia nella frazione di Ruscletto, in Comune di San Vito di Fagagna. Una festa a base di prodotti tipici friulani (salumi e formaggi, porchetta, frico, birra, vino e dolci) con la presenza di esponenti regionali (e non) della Lega Nord. Tra fine agosto e inizio settembre dovrebbe invece ripetersi l’ormai abituale appuntamento con la festa organizzata dalla sezione triestina dei padani. Nel frattempo niente altro anche perchè, come spiega l’ex senatore Mario Pittoni, «dopo l’appuntamento con le elezioni europee e amministrative e la raccolta di firme per i referendum proposti proprio dal Carroccio, a settembre c’è il congresso regionale» che non lascia quindi troppo spazio ad altri eventi.
La sinistra festeggia poco Anche altri partiti sono alle prese con altri appuntamenti o con un’organizzazione in regione ancora tutta da definire. In area centrosinistra, Sel non ha nulla in calendario («Forse faremo qualcosa a settembre» spiega il capogruppo in Consiglio regionale, Giulio Lauri) mentre la sinistra che oggi è fuori dalle istituzioni, a Roma come in regione, ha organizzato qualche settimana fa la “Feste contro le guerre” a Trieste.
Il centrodestra in stand by Tutto tace al momento nel centrodestra che deve ancora ricostruirsi dopo la divisione del Pdl. Forza Italia non ha in programma alcun tipo di manifestazione ma la coordinatrice regionale Sandra Savino non esclude che a settembre possa esserci qualche festa anche dei berlusconiani. Il Nuovo centrodestra è invece impegnato a strutturarsi in regione a partire dall’assemblea che si è svolta a San Giorgio di Nogaro giovedì scorso e non ha ancora l’organizzazione capillare per poter allestire manifestazioni di questo genere. Discorso che vale anche per i tanti partiti, in crisi o di costituzione recente, che hanno ben altro a cui pensare.
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