Le ferie degli assessori regionali con cellulare acceso e abito scuro in valigia
TRIESTE. Asciugamano e infradito in una mano, giacca e cravatta nell’altra. Debora Serracchiani non risparmia i suoi assessori nemmeno in ferie. Con lei non si batte la fiacca: riunioni di giunta tutta l’estate e per chi vuol riposarsi qualche giorno faccia pure, ma a precise condizioni. Nei corridoi del Palazzo, sorprendentemente attivo in questi giorni di canicola agostana, si racconta che dalla governatrice stakanov sarebbe arrivato un chiaro ordine di scuderia: «Caro collega, vuoi andare in vacanza? Bene – avrebbe detto – portati dietro anche l’abito buono, che non si sa mai». Tutti pronti al dietrofront in caso di bisogno. Lo sa bene il responsabile alla Protezione civile Paolo Panontin, fatto rientrare in tutta fretta dalla Sardegna per continuare a seguire da vicino l’evoluzione degli incendi nell’Alto Friuli.
Francesco Peroni, per dire, che alle infradito preferisce un buon paio di pedule per scarpinare su e più per le montagne del Trentino, dove si è concede un po’ di relax, ha obbedito alla lettera. «Potrei ricevere una chiamata dalla presidente da un momento all’altro – spiega al telefono – che magari mi domanda di precipitarmi a Roma per qualche imprevisto. Quindi con me ho sempre un vestito elegante in valigia». Un’abitudine che a dire il vero il responsabile delle Finanze si porta dietro da quando ricopriva l’incarico di rettore all’Università di Trieste. «È una regola che mi sono dato io: sempre un abito con me». Lui in questi giorni, tra una scampagnata e l’altra, deve passare parte delle mattinate incollato al cellulare. «Già, per me più che ferie queste sono un tentativo di ferie, ecco».
I colleghi, capito il piglio del capo, si sono attrezzati: si va in vacanza a turno, in modo che ci sia sempre qualcuno presente in giunta pronto a firmare le delibere. Lo sa, come detto, Panontin, i cui uffici sono impiegati in questi giorni anche per definire la partita della riorganizzazione dell’amministrazione. E lo sa anche l’assessore alla Sanità Maria Sandra Telesca che, oltre le spiagge di Lignano, questa settimana, non si sposterà. Al rientro c’è una bella riforma della Sanità in cui immergersi. E Serracchiani? Per lei saranno ferie lampo: quattro giorni a Copenaghen con il marito. «Di più sarebbe stato davvero impossibile - spiega -, perché la situazione socioeconomica nella mia regione è molto dura e non possiamo permetterci di lasciare senza un punto di riferimento le aziende in crisi e i lavoratori. Agosto passa veloce e settembre rischia di essere ancora più difficile, se non ci pensa in tempo».
Se la giunta non si ferma (è saltato solo la seduta di ieri), altrettanto fanno i funzionari del Palazzo, costretti a star dietro ai ritmi “serracchianeschi”. La “macchina”, del resto, non si può bloccare del tutto vista la necessità di portare avanti i soliti servizi, come il protocollo, la cancelleria e il portierato. Non solo: entro settembre deve essere pronta la parta applicativa delle ultime leggi approvate in aula, come quella sui costi della politica. Non esisteranno più i rimborsi vitto e auto, almeno non con le vecchie modalità, e quindi servono disposizioni ad hoc per ricalibrare il sistema finora in uso.
Quanto ai gruppi, seppur a ritmi decisamente ridotti, si continua a lavorare. Rispetto agli anni passati, insomma, è andata male e i lunghi periodi di stop per i consiglieri sono soltanto un piacevole ricordo. Qualcuno, sebbene alla spicciolata (i grillini c’erano e al gran completo), si è visto in piazza Oberdan fino a tutta la scorsa settimana per gli ultimi appuntamenti dell’Ufficio di presidenza. Impensabile fino a un anno fa, quando l’aula chiudeva bottega per un mese abbondante dopo aver approvato la manovra di bilancio estivo. Ci si rivedeva tutti non prima del 15 settembre, allegri come al primo giorno di scuola. Mentre stavolta si riprenderà, con una certa mestizia, già il 26 agosto con tre Commissioni una dietro l’altra. Magari in bermuda e camicie hawaiane. Ma con la cravatta pronta, suggerirebbe Debora.
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