Le colonnine per il bike sharing all’esordio in via XXX Ottobre
TRIESTE Prima fila di colonnine per il bike sharing installata in città: si tratta del sistema automatico che prevede l’uso di biciclette a noleggio, in varie zone. La novità è comparsa pochi giorni fa vicino a piazza Oberdan, nel tratto di via XXX Ottobre a lato del capolinea del tram. Quindici i supporti, che ospiteranno altrettante due ruote. Posizionato anche il cartello, in italiano e in inglese, che illustra informazioni utili e riassume dove si troveranno gli altri punti nei quali lasciare o riprendere il mezzo: via Cumano, accanto ai musei comunali, stazione Rogers, piazza Hortis, Stazione Marittima, Teatro Romano, Teatro Rossetti, piazza Libertà accanto alla stazione dei treni, park Bovedo e pineta di Barcola.
Il servizio “bits”, cioè bike sharing Trieste, mette a disposizione degli utenti un’app, la possibilità di acquistare una tessera e ancora un numero telefonico e uno whatsapp. Il Comune spiega che illustrerà nel dettaglio tutto a breve, in una conferenza stampa che verrà convocata ad hoc, ma di fatto le foto dei supporti hanno già fatto rapidamente il giro dei social in questi giorni. C’è chi ha immortalato anche gli operai al lavoro durante l’installazione delle colonnine, e c’è chi auspica che, a questo punto, vengano implementate anche le piste ciclabili, a beneficio di cittadini e turisti. Su questo fronte interviene anche Ulisse Fiab: «Quelle necessarie, oltre alla Trieste-Muggia e a quella del Porto vecchio – ricorda Federico Zadnich, del sodalizio –, coincidono con i tre assi urbani delle Rive, di via Carducci-via Battisti e di viale D’Annunzio-via Cumano, fondamentali per la mobilità ciclistica, previsti anche nel piano del traffico». E sul tema la Fiab si era già espressa lo scorso anno: «Trieste per diventare una città più ciclabile, ha bisogno di molti altri interventi prioritari e il bike sharing in questo senso rappresenterebbe semmai la ciliegina sulla torta – avevano detto i rappresentanti dell’associazione –. Ai ciclisti, siano essi turisti in visita alla città o residenti e pendolari che usano la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, servono però molti altri ingredienti: la sicurezza innanzitutto, la velocità di spostamento, la qualità dei percorsi e la possibilità di avvalersi dell’intermodalità. A questo proposito è chiaro che servizi quali il bike sharing necessitano a priori di un contesto urbano favorevole».
Fiab Trieste, «sulla scorta di esperienze simili in molte altre realtà cittadine, più o meno grandi», aveva sottolineato la necessità di interventi da parte dell’amministrazione comunale «quali ad esempio la moderazione della velocità, con zone 30, rotonde compatte e platee rialzate, interventi che favoriscono l’uso della bici su tragitti più brevi, incentivi, ciclo-parcheggi e lotta al furto, diffusione di una cultura della bicicletta e della mobilità sostenibile in generale. Oltre a tutto ciò è evidente anche che va implementata una rete di piste ciclabili continue e di qualità a partire da Porto vecchio e dal percorso Trieste-Muggia. Solo così – questa la conclusione di Fiab – il bike sharing avrà la sua dignità di servizio al cittadino». —
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