Le celebrazioni di Mosca: un caso politico per Pahor

Il presidente della Slovenia invitato da Putin alla parata militare nella ricorrenza del 70mo della fine della Seconda Guerra mondiale. L’Occidente ha detto no
Il ministro russo della Difesa Serej Sojgu nel corso della parata sulla Piazza Rossa lo scorso anno (Delo.si)
Il ministro russo della Difesa Serej Sojgu nel corso della parata sulla Piazza Rossa lo scorso anno (Delo.si)

TRIESTE. Andare o non andare? È questo l’amletico dubbio che in queste ore sta tormentando il presidente della Slovenia Borut Pahor. Andare a Mosca alle celebrazioni per il 70mo anniversario della fine della Seconda Guerra mondiale oppure boicottare l’appuntamento come la stragrande maggioranza dei leader occidentali nel nome di quella mai dichiarata guerra fredda che è riesplosa dopo il conflitto in Ucraina?

Ragione di Stato, visto che la Slovenia è membro dell’Unione europea e della Nato, imporrebbe di obbedire agli “ordini di scuderia” occidentali. Le ragioni di mercato invece parlano e ragionano in modo del tutto opposto. La grande Russia, per la piccola Slovenia, è un partner commerciale importante ma soprattutto un partner che è pronto ad aprire il portafoglio per rafforzare l’interscambio tra Mosca e Lubiana. E, di questi tempi, non è poco. Il proprietario della Duol, presente in Russia dal 1995, Dušan Olaj dichiara senza remore al Delo di Lubina che la presenza del presidente Pahor alla sfilata sulla Piazza rossa a Mosca il prossimo 9 maggio alzerebbe e di molto il gradimento degli acquirenti russi nei confronti della Slovenia e farebbe aumentare la solidarietà di Mosca nei confronti degli amici in difficoltà. Del resto, conclude ancora il manager, se i politici vanno d’accordo tra di loro questo significa che anche gli industriali egli uomini d’affari vanno d’accordo.

La Russia è al settimo posto tra i partner commerciali della Slovenia. L’esportazione in Russia rappresenta il 5 per cento dell’export nazionale. Nel 2013 l’interscambio tra i due Paesi ha toccato la cifra record di 1,5 miliardi di euro, cifra che lo scorso anno è drasticamente diminuita proprio a causa della crisi in Ucraina e il conseguente avvio del regime delle sanzioni verso Mosca deciso dall’Occidente e dall’Unione europea.

Gli investimenti diretti sloveni a fine del 2013 ammontavano a 364,8 milioni di euro pari al 7% di tutti gli investimenti esteri del Paese, mentre gli investimenti russi in Slovenia erano pari a 49,4 milioni di euro. Il mercato russo però è fondamentale per i due principali gruppi farmaceutici sloveni, ossia la Krka e la Lek. Ma impegnati sul mercato russo sono anche Gorenje, Helios, Letrika, Gostol-Gopan, Iskratel, Kolektor Group e Trimo Trebinje.

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Un momento della parata militare del 9 maggio 2010

Per Krka la Russia è il più grande mercato individuale sul quale opera già dal 1965. Lo scorso anno hanno venduto medicine in Russia per un totale di 282 milioni di euro, mentre nel 2003 hanno costruito una nuova fabbrica proprio in Russia denominata Krka-Rus, fabbrica che nel 2013 è stata ulteriormente ampliata. L’intero investimento di Krka è valutato attorno ai 135 milioni di euro.

Dei circa 70 leader invitati dal presidente Vladimir Putin alla parata militare finora hanno confermato la loro presenza solo in 25. E tra questi ci sarà sicuramente il presidente della Repubblica ceca, Miloš Zeman il quale senza remore ha affermato di «recarsi a Mosca in segno di riconoscenza a chi ha fatto sì che nel mio Paese non si debba più esclamare “Heil Hitler”».

Di tutt’altro parere l’ex premier polacco e attuale presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk il quale retoricamente si è chiesto: «Andare ad assistere alla parata e stringere la mano alla persona che oggi usa le armi contro i civili nell’Ucraina orientale?» declinando ovviamente l’invito. Non ci saranno i presidenti austriaco e croato, ma sulla Piazza Rossa ci sarà il premier greco Aleksis Tzipras mentre la cancelliera Angela Merkel ha deciso di recarsi nella capitale russa il giorno dopo la mega manifestazione per rendere omaggio alle vittime del nazismo.

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