Le Bcc appoggiano il piano Compagno
TRIESTE. Il cda di Mediocredito Fvg, dopo il preconsuntivo di un mese fa, approva il bilancio 2013. Numeri noti (compresa la perdita, aggiornata ieri a 62,5 milioni), quelli che hanno costretto la presidente Cristiana Compagno a chiedere ai soci di partecipare a un aumento di capitale da 100 milioni di euro. La notizia di ieri è che, dopo l’ok del maggiore azionista, la Regione, ci sono altre tre manifestazioni di interesse: delle Banche di credito cooperativo e delle due associazioni industriali di Udine e Pordenone.
L’apertura di credito delle Bcc (4,19% delle quote della società regionale) non sorprende. Il giorno dopo l’ufficializzazione della richiesta di ricapitalizzazione da parte di Compagno era stato il presidente della Federazione Giuseppe Graffi Brunoro a dare la disponibilità a ragionare su come «l’insieme delle banche del territorio e di Mediocredito Fvg possano dare una mano per lo sviluppo delle imprese della regione». Senza fare cifre, che non emergono peraltro nemmeno dopo il cda di ieri, le Bcc hanno fatto capire di essere interessate e danno ora seguito a quella posizione. La stessa già manifestata dalla Regione (51,46%), mentre il secondo socio, Fondazione CrTrieste (32,14%), non dà segnali di voler entrare nell’operazione. La giunta Serracchiani considera invece strategico Mediocredito Fvg per l’economia e dunque, come da delibera di indirizzo recentemente approvata, è pronta ad aggiungere ai 23 milioni già accantonati altri 77 milioni nel caso in cui gli altri soci si tirassero indietro.
Incassato, oltre a quello delle Bcc, l’interesse anche di Confindustria Udine e Unindustria Pordenone, Compagno conferma gli obiettivi del nuovo corso: «Potenziare da un lato il ruolo della banca al servizio del territorio e delle sue imprese e dall’altro le partnership e le alleanze bancarie di Mediocredito Fvg». In agenda c’è anche la riorganizzazione interna che mira a un taglio dei costi del 20%. In vista dell’assemblea del 29 aprile (anche con il rinnovo cariche), il cda approva intanto il progetto di bilancio. Sottolineato che la perdita di 62,5 milioni «sconta l’elevata incidenza degli accantonamenti prudenziali sul credito, pari circa 100,2 milioni», la banca comunica i dati delle erogazioni alle imprese (229 milioni, +2,85%), della raccolta diretta (753 milioni, +51,4%), del patrimonio netto (179,8 milioni), delle operazioni creditizie (906 rispetto alle 404 del 2012), dei clienti (2.533, il 95% Pmi, con 3.902 rapporti in essere).
L’istituto rende noto infine che si è conclusa la visita ispettiva di Banca d’Italia avviata lo scorso novembre. «Il confronto con la delegazione ispettiva – si legge in una nota – è stato continuo e approfondito e ha riguardato sia i dati di consuntivo 2013 sia l’aggiornamento del piano industriale 2014-2016». Gli esiti dell’accertamento saranno portati all’attenzione del cda entro 90 giorni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo