Le Acli di Gorizia lanciano “Adotta una bolletta”
“Adotta una bolletta”. La proposta è tanto semplice quanto concreta. A lanciarla sono le Acli provinciali nella persona della vulcanica presidente Silvia Paoletti: in quattro e quattr’otto ha già coinvolto la Caritas diocesana e, nei prossimi giorni, conta di illustrare l’iniziativa anche al Comune e alla Provincia, chiedendone l’adesione. Entriamo nel dettaglio. «È Natale e il 10% della popolazione isontina che ha un tenore di vita elevato potrebbe fornire una mano concreta a coloro che sono in difficoltà. Come? “Adottando” una bolletta della luce o del gas, cioé pagandola. In questa maniera - spiega Paoletti - si aiuterebbe una famiglia o una persona che rischia, altrimenti, di finire nella morsa di Equitalia. È un’azione solidale oltreché un atto fattivo e concreto».
Aggiunge Paoletti: «I cittadini si trovano sempre più in difficoltà e vengono colpiti in quelle che sono le loro risorse essenziali quali stipendi, pensioni e l’abitazione. È notorio come, mai come oggi, il bene essenziale casa venga spesso colpito da ipoteche o pignoramenti per debiti di vario genere, tra cui anche quelli nei confronti degli enti pubblici. L’adozione di una bolletta non salva la vita, però è un segnale importante che diventa ancor più significativo nel periodo natalizio». La Caritas diocesana, coinvolta dalle Acli provinciali, ha immediatamente aderito all’iniziativa. «È una bella idea che appoggiamo convintamente - sottolinea don Paolo Zuttion -. Purtroppo, il disagio sociale sta aumentando giorno dopo giorno: sono sempre di più le persone che bussano alle nostre porte per chiedere un aiuto e non è facile riuscire a soddisfarle tutte. Indubbiamente, le spese-fisse (bollette, mutui, affitti) stanno colpendo pesantemente le famiglie: problematiche che stanno riguardando sempre più anche il ceto medio».
Silvia Paoletti intende coinvolgere anche il Comune e la Provincia. «Ad esempio, la giunta Romoli rinuncia mensilmente al 5% delle indennità. Ecco: potrebbe riservare questa somma per il pagamento di qualche bolletta. Lo proporrò al sindaco, sperando di ottenere l’adesione. La stessa cosa farò con il presidente Gherghetta e magari con altri Comuni della provincia». Che la situazione sia pesante lo confermano anche i dati dell’Emporio della solidarietà. Sino a ieri era soprattutto il supermercato degli stranieri: dopo aver ottenuto la tessera che attestava la condizione di povertà, andavano lì e facevano la spesa gratis. Solo nel 2012 è stata distribuita merce per 148.198 punti per un controvalore di 398.681 euro. Oggi, le cose stanno cambiando. Alle porte dell’Emporio della solidarietà della Caritas diocesana stanno bussando sempre più famiglie goriziane: gente che ha perso il lavoro e che si ritrova a gestire una situazione di disagio inimmaginabile sino a qualche settimana prima. Conferme sono arrivate di recente anche da Chiara Bertolini che del supermercato è la responsabile. «Sì, è in atto una metamorfosi: crescono sempre di più le famiglie italiane in difficoltà e vanno a sostituirsi a quelle straniere che, nel frattempo, hanno lasciato la nostra città perché non hanno trovato sbocchi alla loro situazione».
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