L’azienda agricola “Ronco dei Tassi” compie i primi 30 anni

L’attività è portata avanti oggi dalla seconda generazione  della famiglia Coser. I loro vini premiati dal Gambero rosso

CORMONS Taglia il prestigioso traguardo dei trent’anni di attività una delle più rinomate aziende vitivinicole del Collio.

La Ronco dei Tassi infatti è stata fondata a cavallo tra la fine degli anni 80 ed i primi 90 da Fabio e Daniela Coser, ed oggi l’attività è portata avanti dalla seconda generazione rappresentata dai figli Matteo ed Enrico. I vini dell’azienda riscuotono un costante successo come testimoniato dal riconoscimento dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso ottenuti consecutivamente negli ultimi 20 anni, con l’ultima presenza nella Guida 2021 grazie al prodotto-bandiera, il Fosarin Collio Bianco. Ronco dei Tassi ha la propria sede negli splendidi declivi del monte Quarin in località Montona: vigneti, bosco e radure si intrecciano e si compenetrano, ed è qui che i Coser hanno scelto tecniche colturali moderne ma rispettose dell’ambiente. E a certificarne la naturalità sono le api che lavorano nelle arnie nei pressi dell’azienda.

La storia di Ronco dei Tassi nasce nel 1989 quando Fabio Coser, enologo per importanti realtà vitivinicole, e la moglie decisero di acquistare un podere di circa 9 ettari, di cui 4 a vigneto, ai limiti del Parco naturale di Plessiva. Da quel momento è partito tutto. Oggi Ronco dei Tassi – che ha tagliato felicemente il traguardo delle 30 vendemmie – si sviluppa su una superficie di 50 ettari di cui 23 a vigneto. «Il nome della nostra azienda deriva proprio dalla sua collocazione – spiega Enrico Coser – “Ronco” per via della disposizione dei vigneti in terrazze ben esposte, denominate appunto ronchi, “dei Tassi” perché qui vivono delle colonie di tassi che quando matura l’uva diventano ghiotti consumatori dei grappoli più dolci e ci avvisano che è il momento giusto per iniziare a coglierla».

Una viticultura eco-sostenibile è ciò su cui si basano i Coser nel loro modus-operandi. «La nostra filosofia di produzione – spiega Enrico – si basa principalmente sulla rigorosa attenzione nella coltivazione e nei sistemi di allevamento del vigneto, con controlli qualitativi e quantitativi che ci permettono di arrivare alla trasformazione dell’uva in cantina nel modo più sano e naturale possibile». Diversi i loro vini premiati nel tempo: oltre alle citazioni nella Guida del Gambero Rosso, particolare successo ha ottenuto anche la pluripremiata Malvasia, fra i 10 migliori vini italiani nella Guida 100 migliori vini d’Italia del Corriere della Sera, che Forbes Speciale Vinitaly 2019 ha inserito fra i 100 migliori vini al mondo. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo