L’avvocato di Renzi contro la Regione

Bianchi, legale del premier e fedelissimo della prima ora, difende la società di Ferrovie che sta dando battaglia sul Tpl
Alberto Bianchi con Elena Maria Boschi al "Maggio fiorentino" di un anno fa
Alberto Bianchi con Elena Maria Boschi al "Maggio fiorentino" di un anno fa

TRIESTE. Bus Italia-Sita Nord e Autoguidovie «rappresentate e difese dagli avvocati Alberto Bianchi e Giovanni Pravisani», si legge nelle carte della battaglia sul Trasporto pubblico locale, con la Regione “paralizzata” dai ricorsi di una società partecipata al 100% dalle Ferrovie dello Stato. Per gli addetti ai lavori, tuttavia, “Alberto Bianchi e associati” non è solo uno studio legale. Perché quel nome e cognome rimandano dritto a Matteo Renzi: Bianchi è l’avvocato del premier. Anzi, è un esponente della prima ora del suo cerchio magico.

Vicenda molto più politica che tecnica, sussurrano a Palazzo da quando è arrivata la notifica di un secondo ricorso di Bus Italia-Sita Nord (in Ati con Auguidovie) al Tar, con tanto di annuncio di un ulteriore passaggio in Consiglio di Stato. Ad arricchire l’intreccio c’è pure il legale del presidente del Consiglio. Un rapporto strettissimo quello tra Renzi e Bianchi, pistoiese classe 1954. Avvocato civilista del premier (lo ha difeso con successo davanti alla Corte dei conti quando all’ex presidente della Provincia di Firenze furono contestate le procedure per alcune assunzioni), risulta uno dei membri più importanti dell’entourage del “rottamatore”.

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Bianchi – tra l’altro uno dei sei nomi indicati dal ministero del Tesoro per il cda di Enel nel maggio 2014 –, al pari di Marco Carrai, altra figura di riferimento di Renzi, ha curato in particolare i rapporti con l’establishment economico e finanziario. Concretamente, Bianchi e Carrai sono stati i principali raccoglitori di fondi necessari alla scalata dell’amico premier.

Non a caso oggi fanno parte del consiglio direttivo della Fondazione Open, la versione aggiornata della Big Bang delle primarie 2012. Bianchi è il presidente, Carrai è consigliere con Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. Il segretario generale della Open? Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali. Di Bianchi (e Boschi) si sono occupate anche le cronache mondane. Nella primavera dell’anno scorso il legale accompagnò il ministro al galà del Maggio fiorentino (lì dove, da commissario, opera il fratello Francesco Bianchi). Il “cassiere” di Renzi non era del resto un carneade visto il curriculum. Figlio del commercialista, recentemente scomparso, Angiolo (lunga militanza nella Dc, presidente della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia), Bianchi è un avvocato di grande esperienza, fondatore di uno studio con sedi a Firenze, Roma e Milano.

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Dal 2001 al 2007 è stato commissario liquidatore dell’Efim (ente per il finanziamento delle industrie manifatturiere) su nomina del ministero delle Finanze. È stato inoltre componente del collegio dei liquidatori di Finanziaria Ernesto Breda, consigliere di amministrazione di Rai New Media, presidente di Firenze Fiera e della internet company quotata in borsa Dada. Ma il legale pistoiese aggiunge oggi anche altri incarichi di consigliere e revisore dei conti in vari enti e associazioni. Ed è anche componente del Collegio di Garanzia della Regione Toscana. Il suo nome spunta pure in un articolo del Tirreno: nel marzo 2013 viene condannato dalla Corte dei conti a pagare la bellezza di 4,7 milioni di euro per un danno erariale contestatogli nella veste di liquidatore Efim. A inizio febbraio 2015, però, l’appello ribalta la prima sentenza: Bianchi assolto e risarcito delle spese legali.

Quella che emerge, vicende personali a parte, è dunque la figura di un fedelissimo renziano che, nella sua attività di professionista, cura gli interessi di una società dello Stato decisa a far valere le sue ragioni contro il bando Tpl emanato dalla Regione, e poi in parte ricorretto alla luce della sentenza del Tar che, a metà gennaio, ha peraltro promosso i pilastri dell’iniziativa Fvg. Roma vuole bloccare l’autonomia della Regione sulla gomma, come già fatto in Toscana e in Campania, è la certezza diffusa in Regione. Un attacco alla specialità dei più pesanti, incalza la politica. Dall’altra parte c’è Bus Italia-Sita Nord, pronta a battersi fino al Consiglio di Stato. Così fa sapere l’avvocato Bianchi.

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