Lavoro nero in aumento: a Trieste un’azienda su tre sgarra

Esiti choc delle ispezioni condotte nel secondo trimestre in provincia. Nell’ultimo anno e mezzo scoperti 166 addetti sconosciuti al Fisco e all’Inps
Lasorte Trieste - Controlli Vigili Urbani e Finanza - Torri d'Europa
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TRIESTE In un momento storico in cui trovare un’occupazione è quasi un miracolo la “guardia” contro il lavoro nero si sta abbassando. Le statistiche, nei casi più favorevoli, non mostrano segni di miglioramento. E in quelli più negativi presentano paurosi peggioramenti. Le ha diffuse Angelo D’Adamo che, dopo una vita da sindacalista della Cgil, è oggi consigliere comunale del Partito democratico e da settembre ha intenzione di sferrare un’offensiva che coinvolga anche l’amministrazione comunale per fare di Trieste una città libera dal lavoro nero. Strada che si prospetta in salita, oltre che lunga.

Da quanto risulta dall’ultima relazione trimestrale sullo stato del mercato del lavoro e sui risultati dell’attività ispettiva da parte del Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso della provincia di Trieste, nel periodo aprile-giugno 2015 gli organi ispettivi hanno visitato 273 aziende e di queste a ben 105, ovvero il 38,4%, sono stati contestati illeciti che hanno coinvolto complessivamente 75 lavoratori. Nel dettaglio sono state rilevate irregolarità a due aziende del settore industriale su 12 visitate, a 55 su 151 nell’edilizia, a 48 su 110 nel terziario. Parzialmente irregolari 17 lavoratori nell’edilizia e 58 nel terziario. Per quanto riguarda invece i lavoratori completamente in nero ne sono stati trovati 49: 39 nel terziario e 10 nell’edilizia.

Si tratta di dati fortemente peggiorativi rispetto al primo trimestre del 2015 allorché erano stati contestati illeciti in 65 delle 233 aziende visitate pari al 27,8%. Tra gennaio e marzo le irregolarità avevano riguardato un’azienda su 6 in agricoltura, ben 6 su 10 nell’industria, 25 su 97 nell’edilizia e 33 su 120 nel terziario. Interessati dalle irregolarità 61 lavoratori (4 nell’industria, 11 nell’edilizia e 46 nel terziario). Erano risultati in nero 19 lavoratori di cui 15 nel terziario e 4 nell’edilizia.

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Un cantiere edile

Non sono per nulla confortanti neppure gli ultimi dati che si riferiscono a un anno complessivo: quelli cioé che riguardano il 2014. Le aziende visitate dalla Direzione territoriale del Lavoro (Dtl) sono state 695 di cui risultate irregolari 217, corrispondenti al 31%; dall’Inps ne sono state visitate 169 di cui irregolari 49; dall’Inail 55 di cui ben 47 irregolari; dall’Enasarco 3 tutte risultate irregolari. Le irregolarità riscontrate dalla Dtl hanno interessato 6 aziende del settore industriale, 86 dell’edilizia e 125 del terziario; per l’Inps 6 nel settore edile, 2 industriale, 41 terziario; per l’lnail 4 aziende irregolari nel settore edile, 1 nel metalmeccanico, 1 in quello chimico, 9 nell’attività varia e 32 nel settore commerciale/credito/assicurazioni; per l’Enasarco 3 in quello industriale. Per quanto riguarda l’attività ispettiva della Dtl i lavoratori ai quali si riferiscono le irregolarità accertate sono 387 unità e i lavoratori in nero riscontrati sono stati 98. L’Inps ha riscontrato 97 lavoratori irregolari. L’Inail su 506 lavoratori occupati nelle aziende visitate ha rilevato 162 lavoratori irregolari. L’Enasarco su 8 lavoratori occupati ne ha riscontrato 4 irregolari.

La Dtl ha applicato 91 maxisanzioni per lavoro nero con un’incidenza maggiore nel settore del terziario (50) seguito da quello dell’edilizia (39) e dell’industria (2). La “Campagna Lavoro nero ha invece registrato 98 lavoratori irregolari di cui 42 donne e 56 uomini. I lavoratori coinvolti in appalti illeciti e fenomeni interpositori e in somministrazione illecita sono 44. In merito all'uso improprio di forme contrattuali e atipiche o flessibili, sono stati riqualificati 103 rapporti di lavoro di cui 91 nel terziario e 12 nel settore edile dove sono stati anche trovati 4 lavoratori extracomunitari clandestini. I lavoratori con impropria applicazione dell’orario di lavoro sono stati 70 con un maggiore riscontro nel settore del terziario (46 unità) cui ha fatto seguito quello dell'industria (24) e dell’autotrasporto (12). Le violazioni prevenzionistiche sono state 13, e sono stati adottati 33 provvedimenti di sospensione dell'attività economica; sono state elevate 14 notizie di reato non prescrivibili e 14 prescrivibili diverse da quelle prevenzionistiche.

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