Lavoro, in Fvg stop all’ingresso di nuova manodopera extra-Ue
La Regione non chiederà quote di extracomunitari al Governo. L’assessore al lavoro, Alessia Rosolen, ha spiegato infatti che per il 2010 il fabbisogno di lavoratori stranieri è già coperto: "Solo per il 16% è ipotizzabile il ricorso a lavoratori extracomunitari”
TRIESTE.
La Regione non chiederà quote di extracomunitari al Governo. Lo ha annunciato ieri in una conferenza stampa l’assessore al lavoro, Alessia Rosolen, specificando che la scelta dell’amministrazione regionale è in linea con quanto previsto a livello centrale sulle quote previste dalla legge Bossi-Fini.
Per il 2010, ha spiegato l’assessore, si stima un fabbisogno di lavoratori stranieri tra le 6600 e le 9900 unità ma le previsioni indicano che buona parte di questa necessità è già coperta. ”Secondo le stime dell’Agenzia regionale del Lavoro – ha aggiunto Rosolen – il 56% del fabbisogno sarà soddisfatto da lavoratori stranieri già presenti sul territorio regionale, un altro 18% da neocomunitari, il 10% da disoccupati italiani mentre solo per il 16% è ipotizzabile il ricorso a lavoratori extracomunitari”.
Nel corso dei primi mesi dell’anno verrà monitorata la situazione per capire se sarà necessario l’afflusso di nuova forza lavoro straniera, soprattutto per quanto riguarda il lavoro stagionale nell’agricoltura e nel turismo. Durante la conferenza stampa sono stati illustrati i dati relativi all’economia e al mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia. Per quanto concerne il Pil, il 2009 dovrebbe chiudersi con un risultato negativo tra il 3,4% e il 4,0%, in linea con i dati dell’intero Nordest ma meglio rispetto alla media nazionale. Secondo le previsioni il Friuli Venezia Giulia potrebbe conoscere una ripresa già nel 2010 con una crescita stimata tra l’1,5% e il 2,1%, sui livelli del 2007.
Il mercato del lavoro dovrebbe invece conoscere una risalita appena nel 2011: le previsioni parlano di un 2009 in cui il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi tra il 5,4% e il 5,9% ma il picco dovrebbe essere toccato nel 2010 con le stime che pongono il dato tra il 5,6% e il 6,2%. Sul fronte del lavoro, tuttavia, arrivano notizie sostanzialmente confortanti dal mese di novembre che ha visto ridursi il ricorso alla cassa integrazione: sono state 1,8 milioni le ore concesse lo scorso mese, il 29,5% in meno rispetto ad ottobre. Nei primi undici mesi dell’anno sono state concessi quasi 16 milioni di ore di cassa integrazione (+316,1% rispetto allo stesso periodo del 2008) con una crescita particolarmente significativa a Udine (+533,6%) e meno accentuata a Trieste (+197,8%).
Segnali incoraggianti anche dal ricorso alla mobilità con 259 ingressi a novembre, pari al 64,7% in meno rispetto ad ottobre e al 60,5% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Tra gennaio e novembre di quest’anno sono stati 8.170 gli ingressi in mobilità in regione, ovvero il 52,1% in più rispetto al 2008 con una crescita preoccupante a Pordenone (+115,4%) e piuttosto contenuta a Gorizia e Trieste (rispettivamente +15,7% e +13,3%). ”I ridotti ingressi in mobilità – sostiene l’assessore – dimostrano il buon impatto avuto dagli ammortizzatori sociali in deroga”.
Su questo fronte, Rosolen ha annunciato che per il 2010 la Regione chiederà al Governo 25 milioni di euro che andrebbero ad aggiungersi ai 23 milioni disponibili dal Fondo Sociale Europeo e ai 15 milioni non utilizzati nel 2009. ”Nel complesso – ha concluso l’assessore – per gli ammortizzatori in deroga dovrebbero essere disponibili risorse attorno ai 60 milioni di euro”.
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