«Lavoriamo per liberare Porto Vecchio»

I parlamentari Pd Russo e Rosato stanno redigendo una norma per sdemanializzare l’area
Lasorte Trieste 21/10/13 - Porto Vecchio, Magazzini
Lasorte Trieste 21/10/13 - Porto Vecchio, Magazzini

«Ci stiamo lavorando», affermano in coro i parlamentari triestini del Partito democratico Francesco Russo e Ettore Rosato intendendo che sono impegnati a redigere una norma di legge da far approvare al Parlamento che porti alla sdemanializzazione del Porto Vecchio. Un’iniziativa caldeggiata da Roberto Morelli nell’editoriale sul Piccolo di ieri. «Non è un lavoro facile - specifica il senatore Russo - nel corso dei decenni si sono sovrapposte sull’area normative diverse alle quali è arduo dare un’interpretazione univoca per poi redigere un provvedimento. Stiamo però lavorando per risolvere questa situazione. In passato - aggiunge Russo - sono già stati fatti alcuni tentativi che però sono stati bocciati, bisogna dunque trovare lo strumento legislativo adatto».

«Sarà una norma di legge - specifica il deputato Ettore Rosato - stiamo lavorando sodo e sono convinto che stavolta l’iniziativa avrà successo. Dobbiamo soltanto attendere - conclude Rosato - che si insedi un nuovo presidente dell’Autorità portuale che condivida la nostra iniziativa».

«Stiamo attenti - mette in guardia il sindaco Roberto Cosolini - perché i pochi detrattori che esistono vogliono far intendere che sdemanializzare significhi privatizzare il che vuole screditare tutta l’operazione, ma è pura falsità. Sdemanializzare significa semplicemente compiere il passaggio dell’area da demanio portuale a demanio comunque di interesse pubblico, ad esempio comunale. Oltretutto con la clausola che la maggior parte degli introiti provenienti dall’opera di sdemanializzazione vengano destinati allo sviluppo delle infrastrutture portuali nell’area naturale di espansione dello scalo, quella a Sud-Est».

Indispensabile dunque anche secondo il sindaco l’iniziativa che i parlamentari triestini del Pd hanno fatto silenziosamente ripartire, «ma ancor prima - aggiunge Cosolini - è necessario un patto per spostare il Punto franco dalla zona del Porto Vecchio ad altre aree portuali o di interesse del porto. Un patto che dovrebbe venir siglato tra Comune, Regione e Autorità portuale non appena si insedierà il nuovo presidente. Il candidato indicato dai Comuni si è già dichiarato favorevole a questo patto in base al quale verrà poi chiesto formalmente a Governo e Parlamento di procedere finalmente alla sdemanializzazione dell’area». (s.m.)

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