Lavori sulla superstrada slovena H4: chiusura ridotta a sette mesi tra il 2025 e il 2026

Intesa Italia-Slovenia per ridurre i disagi: confermata la riduzione del blocco alla circolazione. Primo stop di 100 giorni da Ferragosto, tir deviati su Fernetti. Ciriani: «L’impatto su logistica e traffico ci sarà, ma contenuto»

Piero Tallandini
Il traffico di mezzi pesanti su un tratto della H4 verso Gorizia (Bumbaca)
Il traffico di mezzi pesanti su un tratto della H4 verso Gorizia (Bumbaca)

L’ipotesi iniziale dei 18 mesi totali di chiusura è ormai scongiurata, ma per consentire i lavori sulla superstrada slovena H4 tra Razdrto e Vrtojba, direzione Gorizia, serviranno due periodi di chiusura da almeno 100 giorni ciascuno, da metà agosto a fine novembre nel 2025 e da fine luglio a fine novembre nel 2026. Sette mesi in tutto. Tramonta definitivamente, però, anche l’eventualità più favorevole, quella di una chiusura, sempre in due tranche, per soli 45 giorni che era emersa un mese fa dal confronto tra Dars (la società autostradale slovena) e appaltatori.

 

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Settimane di passione

E all’orizzonte si profilano, da Ferragosto in poi, settimane di passione, con il traffico pesante deviato sull’interporto di Fernetti (4 mila transiti in più al giorno) e sottoposto a contingentamento per evitare code e rallentamenti sulla rete autostradale italiana, tanto più nei weekend di esodo dei vacanzieri. E contemporaneamente si attende un netto calo del numero di transiti, e quindi di ricavi, per l’autoporto goriziano della Sdag con la Regione che ha dato la disponibilità a garantire un sostegno economico una tantum a compensazione dei mancati introiti oltre a un supporto per le aziende.

Il vertice in Prefettura

È lo scenario emerso dal vertice in Prefettura a Trieste al quale hanno partecipato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il vicepremier sloveno Matej Arčon e l’assessore regionale a Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante oltre al prefetto Pietro Signoriello. Nell’occasione è stato finalmente ufficializzato il cronoprogramma definitivo dei lavori, con i dettagli sulle chiusure e sulle modifiche temporanee che interesseranno la viabilità.

 

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Impatto ridotto

«Ringrazio il vicepremier per aver compreso le preoccupazioni e accolto le nostre richieste – ha affermato Ciriani al termine dell’incontro –. Chiaramente ci saranno disagi per gli operatori della logistica, della dogana e per gli spedizionieri e un impatto sul traffico a Fernetti e sul Lisert. Ma cercheremo di ridurre i disagi al minimo grazie alla collaborazione tra le forze di polizia italiana e slovena. Credo che l’accordo raggiunto sia il migliore possibile, viste le circostanze, ed è la conferma dell’ amicizia che lega sempre di più i nostri due Stati». «L’impatto, rispetto alle previsioni iniziali, è stato ridotto di molto – ha sostenuto il ministro –. L’importante è che entrambe le parti abbiano riconosciuto le ragioni reciproche. L’Italia aveva chiesto di ridurre i tempi di lavoro e riconosciamo gli sforzi fatti dalla controparte slovena». Per Arčon «la chiusura abbreviata è il risultato sia dell’accordo tra la Dars e gli operatori sia della cooperazione tra Italia e Slovenia».

Sostegno alla Sdag

«Con sette mesi ci sarà comunque una situazione difficile, ma con una chiusura di 18 mesi avremmo potuto dire addio a tutte le aziende che fanno logistica sul territorio isontino – è la considerazione di Amirante –. Aiuteremo la Sdag con un sostegno per i mancati introiti derivanti dalla riduzione dei transiti. E per le aziende che dovranno farsi carico di percorrenze più lunghe valutiamo formule di supporto sotto forma di bonus che da qui ad agosto discuteremo con le stesse aziende locali, mettendole poi in campo con la manovra di assestamento estivo. Formule simili a quelle che lo Stato ha previsto per le ferrovie con il “Ferro bonus”. Dobbiamo evitare che i lavori sulla H4 causino una perdita di clienti e un aumento delle tariffe».

Quanto alle ripercussioni su viabilità transfrontaliera, interporto e rete autostradale italiana, l’assessore ha spiegato che in caso di necessità sarà applicato un “filtro” al flusso dei mezzi pesanti a Fernetti: «Non più di 300 mezzi l’ora, ma accadrà solo in determinate situazioni, ad esempio in presenza di un incidente sull’A4, di un incendio sul Carso o di una fila particolarmente lunga al Lisert». —

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