Lavoratori in nero e norme di sicurezza violate: sospeso cantiere edile a Muggia
MUGGIA Gli uomini del Commissariato di Polizia di Muggia, assieme al personale dell’Ispettorato del Lavoro di Trieste, hanno effettuato un’ispezione in un cantiere edile in salita Ubaldini, a Muggia, riscontrando numerose irregolarità al punto da rendere necessaria la sospensione di tutte le attività di cantiere.
L’ispezione congiunta è stata pianificata in seguito a uan scrupolosa attività di indagine compiuta nelle settimane precedenti dalla Squadra investigativa del Commissariato, che ha visto effettuare numerosi controlli e verifiche sul territorio, anche al fine di individuare comportamenti in contrasto alle vigenti misure straordinarie correlate all’esigenza di contenimento del virus Covid-19. Questa attività investigativa, effettuata anche nei riguardi di lavoratori stranieri impiegati nel settore della cantieristica edile, ha consentito di individuare alcune situazioni meritevoli di ulteriori approfondimenti e tra queste il cantiere edile di salita Ubaldini.
Giunti sul posto, gli uomini del Commissariato di Muggia, coordinati dal vicequestore Vecchiet e gli Ispettori del lavoro della sede di Trieste, hanno riscontrato la presenza in cantiere di un gruppo di lavoratori, tutti stranieri di etnia kosovara, i quali venivano impiegati loro malgrado in palese violazione delle norme imposte dalla legge 81/2008 sulle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.
Poiché gli adempimenti correlati al rispetto di predette normative sono attribuiti al datore di lavoro, sono stati convocati sul posto i titolari e i responsabili delle ditte presenti in cantiere. Già alla vista del personale in uniforme, comunque, uno degli operai si è precipitato ad avvisare frettolosamente gli altri lavoratori e il datore di lavoro dell’arrivo dell’inaspettata “visita”.
Oltre alle violazioni di rilevanza penale riscontrate negli ambiti di salute e sicurezza, è al vaglio la posizione di alcuni lavoratori impiegati “in nero”, ovvero in condizione irregolare, privi quindi di un regolare contratto di lavoro. Tale circostanza implica l’assenza di tutte le garanzie che la stipula di un regolare contratto prevede, in particolare per quanto attiene agli aspetti previdenziali ed assicurativi.
A seguito di quanto emerso nell’ambito dell’ispezione, gli aspetti di rilevanza penale sono stati segnalati alla Procura della Repubblica deil Tribunale di Trieste, mentre alle ditte edili coinvolte sono state elevate sanzioni per migliaia di euro.
A seguito della sospensione, l’attività del cantiere potrà riprendere solamente nel momento in cui le due ditte proveranno, esibendo la documentazione prescritta, di aver regolarizzato le loro posizioni e di aver provveduto a saldare le sanzioni.
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