L’aviorimessa potrà ospitare fino a sedici aeroplani

Intitolato al pittore futurista Tullio Cralli, il restaurato hangar Gleiwitz potrà ospitare 16 aerei. La grande aviorimessa costruita nel 1924 si sviluppa su una superficie di 1.850 metri quadrati su...

Intitolato al pittore futurista Tullio Cralli, il restaurato hangar Gleiwitz potrà ospitare 16 aerei. La grande aviorimessa costruita nel 1924 si sviluppa su una superficie di 1.850 metri quadrati su un fronte di 66 metri e una profondità di 28. Il suo recupero è stato realizzato in maniera filologica da parte dei 60 componenti dell’associazione Duca d’Aosta. L’attuale “flotta” goriziana conta su 10 velivoli e per il momento all’aeroporto di Merna è agibile solo una delle 3 piste: la 04.22 da 700 metri. A breve saranno però operative anche la 04.22 da 800 metri e la 09.27 da 1.100 metri (che è stata livellata, ma attende la ricrescita dell’erba). A garantire la sicurezza dei decolli e degli atterraggi sarà una squadra di 7 pompieri volontari che in questi giorni sta completando il corso di formazione. Quanto ai corsi, le lezioni di pilotaggio partiranno entro due anni. La storia della scuola di volo è ormai ultracentenaria. Le sue origini risalgono al 1911 quando si insediò sui terreni della Campagna Grande, già piazza d’armi del 5° Reggimento di Cavalleria. Allora i lavori prevedevano la costruzione degli hangar lungo la strada Gorizia-Merna. Alla fine di quell’anno erano stati costruiti quattro hangar e un’officina. L’aeroporto venne inaugurato il 15 gennaio 1912. L’esercito austro-ungarico lo utilizzò come scuola di volo durante i mesi invernali in supporto a quello di Wiener Neustadt. Come riportato nel breve testo d’accompagnamento alla mostra fotografica allestita in occasione dell’inaugurazione dell’hangar “Crali”, negli anni successivi alla Prima guerra mondiale l’Italia decise di sfruttare il campo di volo goriziano incontrando però molte difficoltà: il territorio era devastato dalle bombe e solcato da trincee e da camminamenti. Una nota ministeriale lo classificò come “Aeroporto militare in disuso sulla rotta aerea Udine-Pola”. Con l’avvento del regime fascista l’attività aeronautica acquisì però notevole importanza, così venne deciso l’ampliamento dell’aviosuperficie di Merna. Nel 1924 fu costruito l’hangar Gleiwitz utilizzando gran parte della struttura del 1910 e i portoni di ferro già usati dall’aviazione austriaca fatti arrivare con la ferrovia e poi trasportati con carri trainati da buoi. Con la 38^ squadriglia del 63° Gruppo, il 21° Stormo aeroplani da ricognizione fu il primo reparto della Regia aeronautica italiana ad insediarsi sul campo di Gorizia. A Merna arrivarono poi anche la 41^ e la 113^, ma solo la 38^ squadriglia trovò ospitalità nell’hangar Gleiwitz. Il 5 aprile 1929 il Comando Stormo venne trasferito da Bologna a Gorizia e le squadriglie vennero dotate di velivoli Ro. 1 e A120. Nel giugno del 1932 il comando del 21° Stormo venne assunto da Amedeo di Savoia Duca d’Aosta che poi assunse il comando del 4° Stormo Caccia il 5 maggio 1933. Nella seconda metà degli anni 30, tra i frequentatori del campo volo ci fu Tullio Cralli. Oggi l’hangar è dedicato a lui.

Stefano Bizzi

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