L'autodenuncia del consigliere regionale Mattiussi: «Ho preso il bonus Covid per le casse aziendali e le bollette»
L'esponente forzista è un imprenditore del settore alberghiero, uno dei più penalizzati dall'epidemia, ed è titolare di hotel ad Aquileia e a Villa Vicentina: «Ho utilizzato quei soldi per far quadrare conti che comunque dovevano essere saldati. Chi ne usufruisce non ruba nulla»

TRIESTE. Il consigliere regionale di Forza Italia Franco Mattiussi, imprenditore del settore alberghiero (uno dei più penalizzati dall'epidemia) si “autodenuncia” oggi, lunedì 10 agosto, via social, spiegando di aver richiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 euro al mese previsto dal Governo nel Decreto Cura ed erogato dall’Inps per sostenere lavoratori autonomi, stagionali e liberi professionisti con partita Iva danneggiati dagli effetti economici del coronavirus. Mattiussi è titolare dell'Hotel Patriarchi ad Aquileia e della Trattoria Hotel Ai Cjastinars di Villa Vicentina.
La polemica sul tema dei bonus Covid a livello nazionale è esplosa ieri quando si è diffusa la notizia che almeno cinque deputati, pur potendo incassare uno stipendio da 12 mila euro, hanno preso il bonus Covid. È poi emerso che in Veneto, dove sono imminenti le elezioni regionali, ci sarebbero consiglieri che hanno preso il bonus con il governatore uscente Luca Zaia che ha subito fatto scattare accertamenti interni per capire chi siano gli eletti che, pur incassando un consistente mensile dalla Regione, hanno usufruito anche dell’assegno dell’Inps previsto per i lavoratori in difficoltà.
Mattiussi ha voluto uscire allo scoperto spiegando le proprie ragioni in un post su Facebook: «I parlamentari - così come Sindaci e consiglieri regionali vari ed eventuali- che hanno richiesto il bonus Inps non hanno rubato nulla. Nulla.
Hanno esercitato un loro diritto. Hanno, in un certo senso, profittato di una norma che lo consentiva. L’avere partita iva presuppone l’esistenza di un lavoro autonomo parallelo alla figura politica ricoperta.
Due dimensioni da tenere distanti e separate. Onde evitare di fare della politica un mestiere. E di quel mestiere la vita. Dando spazio, allora si, all’antipolitica.Io, personalmente, ho effettuato la richiesta e ho ottenuto il bonus. Bonus che ho potuto “immettere” nelle casse aziendali. Utilizzando quei soldi anche per far quadrare conti che comunque dovevano essere saldati. Perché nonostante tutto fosse fermo, bollette e tratte continuavano ad arrivare».
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