L’auto blu travolge Ballaman: "Mi dimetto"
L’ex presidente che aderirà al Gruppo misto dichiara: "Lascio per tutelare la mia onorabilità e quella dell’istituzione che ho rappresentato". Il leghista Franz possibile successore. La Corte dei conti assicura: indagini chiuse entro settembre
Edouard Ballaman
TRIESTE
Edouard Ballaman non è più il presidente del Consiglio regionale. Si è dimesso ieri pomeriggio, otto giorni dopo la diffusione del dossier che lo vede troppe volte in auto blu per fini privati. Alle 19.02 l'agenzia del Consiglio ha pubblicato online il comunicato del passo indietro: «Al solo fine di garantire la mia personale dignità e il prestigio del ruolo istituzionale da me ricoperto - è la frase d'apertura -, rassegno le dimissioni da presidente del Consiglio regionale». Ballaman, autosospeso dal gruppo e dal partito della Lega Nord, aderirà al Gruppo Misto.
Ha evitato di pensarci su per qualche altra ora. Ha anticipato i tempi e preso atto che non c'erano altre soluzioni dopo una settimana di accerchiamento, richieste di dimissioni, pressioni dal livello federale del partito. Non c'erano del resto più dubbi dall'altro ieri: il faccia a faccia con il segretario del Carroccio Pietro Fontanini era servito a chiarire definitivamente le intenzioni di Ballaman. Nessuna alternativa alle dimissioni, nessuna resistenza nel fortino.
La sorpresa, l'ultima, riguarda i tempi. Ballaman, anziché oggi, ha ufficializzato i titoli di coda già ieri. Lo ha fatto, dopo avere passato qualche ora in ufficio in Consiglio, inviando una lettera ai suoi due vicepresidenti Maurizio Salvador e Annamaria Menosso e al presidente della Regione Renzo Tondo. Detto della dignità personale e del prestigio del ruolo istituzionale che motivano le dimissioni, Ballaman spiega: «Ritengo in tal modo di poter anche meglio contribuire a chiarire ogni dubbio in ordine alla legittimità dei comportamenti posti in essere dall'amministrazione sino ad oggi da me rappresentata».
La promessa di una difesa, dunque. «Per quanto personalmente mi riguarda - prosegue il testo - debbo soltanto affermare di non aver mai inteso ledere l'immagine della Regione Friuli Venezia Giulia. Nel contempo ho già dato incarico di intraprendere azioni in ogni opportuna sede giudiziale a tutela della mia onorabilità». C'è anche una comunicazione al segretario regionale del Consiglio: «Il sottoscritto Edouard Ballaman, consigliere regionale, dichiara di aderire al Gruppo consiliare Misto, con decorrenza 9 settembre 2010».
Un finale solo un po' anticipato ma senza colpi di scena. Ballaman userà le prossime settimane per chiarire, se possibile, i viaggi sospetti in auto blu, quelli che lo hanno visto tra l'altro andare a portare la fidanzata, poi moglie, dal dentista, visitare il Trevigiano per una cena in un ristorante del Buon Ricordo e perfino raggiungere Milano per volare in luna di miele.
Viaggi che il segretario Fontanini, che ha molto apprezzato l'atteggiamento di Ballaman nell'incontro a Reana di due giorni fa, potrebbe "perdonare", evitando la proposta estrema, che andrebbe trasferita al livello federale del partito, dell'espulsione. Viaggi che andranno invece giustificati di fronte alla Procura e alla Corte dei conti, che verificheranno se nel comportamento del presidente del Consiglio sono configurabili ipotesi di reato. Ieri sera il procuratore generale Maurizio Zappatori ha pronosticato tempi rapidi per l’inchiesta. «Entro il mese - ha precisato - saremo in grado di trarre le conclusioni per dire se c'è danno erariale e responsabilità».
Quanto alla questione della sostituzione dell'ex parlamentare della Lega, il nome di Maurizio Franz rimane il più gettonato dopo che Fontanini ha spento le voci di un possibile scambio che coinvolgerebbe pure la giunta: presidenza del Consiglio a un esponente del Pdl (si parlava di Luca Ciriani) e un assessorato alla Lega. «Non siamo d'accordo - ha detto il segretario del Carroccio -, la presidenza del Consiglio resterà a noi».
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