L’Authority portuale presenta il conto per l’ormeggio dell’Ursus

De Gioia: «Vogliono 2.600 euro, ma il pontone non fa attività commerciale». E la Guardia costiera ausiliaria denuncia Di Finizio che continua la protesta
L'Ursus
L'Ursus

Dopo il danno, la beffa. L’Autorità portuale ha presentato il conto, per l’esattezza 2.600 euro, per l’ormeggio dell’Ursus, il pontone galleggiante ultracentenario che però da due mesi e mezzo è bloccato a causa della protesta di Marcello Di Finizio, il titolare della “Voce della luna”. Anche quest’ultima tegola è finita addosso alla Guardia costiera ausiliaria che ne è ancora la proprietaria anche se è partito l’iter per l’acquisizione da parte del Comune di quello che, sebbene ora non in buono stato, è un gioiello di archeologia industriale, testimonial della tradizione marittimo-commerciale d’avanguardia di questa area geografica. Lo denuncia Roberto De Gioia, vicepresidente della Guardia costiera ausiliaria: «L’Ursus è stato dichiarato monumento nazionale, non viene usato per attività commerciali, né utilizzato a scopo di lucro. È assurdo che l’Authority mandi a noi un conto da pagare. Oltretutto il pontone è confinato in Porto Vecchio nell’area Greensisam proprio dove “sfocia” il torrente Chiave e l’aria è impregnata di odori ben poco salubri.»

Uno striscione di protesta esposto da Di Finizio
Uno striscione di protesta esposto da Di Finizio

I proprietari dell’Ursus sono partiti al contrattacco, ma altri intoppi si sono improvvisamente aggiunti. «Abbiamo illustrato tutte le nostre obiezioni, chiedendo di venir esonerati dal pagamento - spiega De Gioia - al segretario generale facente funzioni Walter Sinigaglia.» Nel frattempo però Sinigaglia ha improvvisamente dato le dimissioni per andare in quiescenza dalla Torre del Lloyd, dimissioni che la presidente Marina Monassi in una nota diramata venerdì ha annunciato di aver accettato suo malgrado. La “pratica” dunque dovrà passare in altre mani.

Trieste: Ursus a rischio, i fondi non bastano

Ma anche se la cifra non è enorme rischia di essere la goccia che fa traboccare il vaso dei debiti che la Guardia costiera ausiliaria sta accumulando. «Dobbiamo pagare ancora ben 30mila euro, avendone finora saldati solo 6mila - svela il vicepresidente - alla Tripmare per il fatto del 2011.» Il 2 marzo di quell’anno causa le raffiche di bora a 170 km. all’ora, l’Ursus strappò gli ormeggi e, in balìa delle onde in mezzo al golfo, venne recuperato da un rimorchiatore.

Frattanto la Guardia costiera ausiliaria ha denunciato lo stesso Di Finizio per occupazione abusiva di proprietà privata. Alla Barcolana mancano due mesi e gli organizzatori avevano chiesto la disponibilità dell’Ursus per usarlo come testimonial e per qualche iniziativa collaterale.

Di Finizio sull’Ursus costa 330 euro al giorno
Lasorte Trieste 22/05/14 - Ursus, Protesta Di Finizio

«Diventa difficile però programmare qualcosa perché siamo ostaggi di Di Finizio - obietta De Gioia - abbiamo già dovuto rinunciare a iniziative collegate al Giro d’Italia allorché il pontone doveva essere illuminato con luci rosa e rifiutare proposte di eventi culturali e musicali che alcune associazioni intendevano programmare per l’estate. Ma quel che è peggio è che non abbiamo potuto portarlo in bacino per importanti operazioni di carenaggio ed è a rischio il contributo di 150mila euro che la Regione ci ha assegnato finalizzato a questo scopo». In una lettera spedita al Piccolo, Di Finizio ha affermato di essere «disponibile a parlare in qualsiasi momento con la proprietà per cercare insieme una soluzione al problema.» L’Ursus dovrebbe entrare a far parte del futuro Museo del Porto Vecchio con la Centrale idrodinamica, la Sottostazione elettrica e il sommergibile Fecia di Cossato per la cui acquisizione però non sono ancora disponibili finanziamenti.

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