L’Austria scopre un paese “abusivo”

A St. Wolfgang, località di 1100 edifici, in vent’anni 974 interventi edilizi privi di certificato di fine lavori. Aperta un’inchiesta
Uno scorcio di St. Wolfgang, in Austria
Uno scorcio di St. Wolfgang, in Austria

UDINE. Se qualcuno non avesse scritto l'operetta "Al cavallino bianco" (titolo originale "Im weissen Rössl"), pochi al mondo conoscerebbero St. Wolfgang, località turistica del Salzkammergut sulla sponda settentrionale del lago omonimo. Il titolo deriva dal nome dell'hotel in riva al lago, in cui si svolge l'intera vicenda. Una vicenda di intrecci e schermaglie amorose, come si conviene a ogni operetta, ma che si distingue da tutte le altre perché in essa entra in scena niente meno che l'imperatore Francesco Giuseppe.

Ma a noi, in questo momento, poco importa. Importa soltanto segnalare che quell'hotel è l'edificio più importante di St. Wolfgang, uno dei circa 1100 che formano il piccolo comune. Tenete a mente questo numero, perché è importante per comprendere la storia che stiamo per raccontarvi, che non è un'allegra operetta, ma una storia di abusi edilizi.

Tutto è venuto alla luce quando il nuovo sindaco di St. Wolfgang, Franz Eisl, eletto lo scorso anno nelle file del Partito popolare (Övp), ha voluto metter mano alle pratiche edilizie del Comune. Quando ha aperto i primi fascicoli non è riuscito a credere ai propri occhi, tanto da dover chiedere aiuto a persone più esperte di lui, per essere certo di aver visto giusto: decine e decine di pratiche edilizie riguardanti abitazioni private, edifici commerciali, hotel, autorimesse, capannoni risultavano avviate e mai portate a termine. In altre parole, c'era quella che noi chiameremmo la "dichiarazione di inizio lavori", ma mancavano il collaudo finale e la certificazione che rende l'immobile agibile.

Dopo il disorientamento iniziale, il sindaco ha voluto svuotare gli armadi e passare sotto la lente d'ingrandimento tutte le pratiche edilizie dell'amministrazione. Dall'indagine è risultato che negli ultimi venti anni erano stati realizzati 974 interventi edilizi e che nessuno di essi disponeva della certificazione di "fine lavori". E poiché, come dicevamo sopra, le costruzioni a St. Wolfgang sono 1100 circa, si può concludere che una buona parte di esse sono fuori legge. Forse addirittura da abbattere? Per il momento nessuno osa porsi questa domanda, perché prefigurerebbe una St. Wolfgang rasa al suolo.

Come ciò sia potuto accadere è difficile immaginare. Il sindaco precedente, Wolfgang Peinsteiner, dello stesso partito del nuovo, addossa le responsabilità ai tecnici del municipio. Ma per i rappresentanti del Partito socialdemocratico (Spö), minoritari in consiglio comunale, sarebbe soltanto uno scaricabarile. «A un sindaco che lavora con scrupolo - ha dichiarato Hermann Krenn, consigliere dell'Spö nell'Alta Austria, Land dove si trova St. Wolfgang - non potevano sfuggire 974 cantieri edilizi abusivi. Anche soltanto andando ogni giorno in municipio gli sarebbero dovute balzare agli occhi le nuove costruzioni che sorgevano dall'una o dall'altra parte della strada».

Nessuno sa spiegare quali siano le ragioni effettive di questo abusivismo edilizio - paragonabile in rapporto alla popolazione a quello che si registra alle pendici del Vesuvio - e chi ci abbia guadagnato. Le conseguenze sono molteplici: dall'evasione fiscale dovuta alle tasse non pagate per case che risultavano inesistenti, agli errori di calcolo, per esempio, nella progettazione degli impianti fognari, dimensionati per un numero di edifici di gran lunga inferiori a quelli reali.

Insomma, per rimettere le cose in ordine ci vorrà un lungo lavoro. Il sindaco Eisl stima non meno di due anni e ha chiesto soccorso al Land, un po' perché il piccolo Comune non ha il personale sufficiente per farlo e un po' forse anche perché di quel personale non si fida troppo. Nel frattempo la Procura della Repubblica di Wels ha avviato un'indagine penale.

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