Laureni: sulla Ferriera la giunta ha perso un anno

L’assessore: «Potevamo fare qualcosa di più e forse prima». Bertoli e Rovis (Pdl): «Fallimento del sindaco»
.di Fabio Dorigo
Lasorte Trieste 18/01/08 - Servola - Ferriera
Lasorte Trieste 18/01/08 - Servola - Ferriera

«Ferriera: giunta di cui faccio parte è stata debole, abbiamo perso 1 anno». Primo tweet del consigliere comunale del Pdl Paolo Rovis alle 10.37 di ieri mattina. Le parole virgolettate, 140 caratteri, sono quelle di Umberto Laureni, assessore comunale all’Ambiente, pronunciate alle 9.15 durante la riunione della Commissione consiliare Ambiente convocata per fare il punto sulla Ferriera e sulle altre emergente ambientali. Ritwittato immediato da Everest Bertoli, capogruppo comunale del Pdl. Le parole di Laureni diventano: «Questa giunta è stata molto debole e ha perso 1 anno per la questione Ferriera».

L’opposizione di centrodestra fatica a credere alle proprie orecchie. L’autocritica di Laureni è l’autogol perfetto da trasformare in caso politico. Rovis non sta nella pelle e lancia una “ultim’ora” a social network unificati. «Pesante dichiarazione di assessore Laureni (Sel), in Commissione Ambiente Comune di Trieste: "Su Ferriera la giunta Cosolini di cui faccio parte è stata molto debole. Abbiamo atteso che il problema si risolvesse da solo: abbiamo perso 1 anno"» scrive su Facebook e Twitter. Al volo conia una battuta: «La giunta in un anno ha fatto più fumo della Ferriera». Esilarante. Ma non è finita. L’autocritica di Laureni si spinge oltre. «Come se non bastasse, alle 10.10 arriva il secondo siluro, ancora più devastante - gongola Bertoli in un comunicato ufficiale del Pdl-. A una domanda specifica posta dal sottoscritto, ovvero qual è la strategia del Comune per affrontare il problema lavoro a Trieste, la risposta è stata: “Il Comune non ha una strategia industriale per la città”!». Bingo. «L’assessore ha fatto outing» annuncia il capogruppo del Pdl che non sempre è una “cima” nelle esternazioni.

In realtà l’assessore tecnico della giunta Cosolini (in quota Sel) non ha rivelato alla Commissione le sue tendenze sessuali, ma ha piuttosto ammesso un’impotenza politica lunga un anno sulla vicenda della Ferriera, che si somma ai dieci precedenti che stanno sul conto del centrodestra. Un’autocritica costruttiva nella tradizione marxista-leninista.

L’assessore conferma la frase anche se non sottoscrive completamente i virgolettati di Rovis e Bertoli. «È vero che abbiamo perso un anno sulla Ferriera. Si poteva essere molto più efficaci e incisivi. Ho detto che la giunta è stata debole, nel senso di poco efficace. Non una critica, ma un’autocritica. Forse potevamo fare qualcosa di più e un po’ prima» spiega l’assessore. «Non ho invece mai detto che abbiamo aspettato che il problema si risolvesse da solo. La situazione è precipitata e noi forse non siamo riusciti ad anticipare questa fase critica. Forse c’è stata una sottovalutazione della gravità delle cose». E riguardo al fatto che il Comune non abbia una strategia industriale per Trieste? «Questo è vero. Non saprei dire qual è la nostra strategia industriale. Stiamo lottando contro i mulini a vento. Un’emergenza continua».

Le dichiarazioni hanno lasciato di stucco gli esponenti della maggioranza, Il presidente della Commissione Mario Ravalico (Pd) conferma: «Laureni è competente e parla senza peli sulla lingua. Ma esagera nell’attribuirsi colpe visto che questa giunta arriva dopo 10 anni di immobilismo». Il consigliere Pietro Faraguna (Pd) ha un approccio meno ortodosso: «A me è piaciuta l’autocritica di Laureni. È una posizione onesta. Forse non è politicamente furbo, ma è competente. E lo preferisco ai professionisti delle strumentalizzazioni del Pdl». L’eco delle parole di Laureni è arrivata anche al sindaco Roberto Cosolini. «L’anno perso sulla Ferriera? L’opposizione ne ha persi 10 di anni» taglia corto. E la sottovalutazione del problema evocata dall’assessore? «Non sono d’accordo con Laureni. Non abbiamo sottovalutato un bel niente. Neppure lui che ha fatto un ottimo lavoro. In questo anno è mezzo si è fatto molto di più che nei dieci anni prima».

Autocritica o autogol? «Nelle sue intenzioni - spiega Cosolini - forse era un’autocritica costruttiva, ma da tecnico non ha ancora familiarità con i riti della politica. La considero un’ingenuità. Ben sapendo che qualche volta è meglio essere ingenui che troppo furbi».

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