Laura Boldrini a Trieste: "Dobbiamo ritrovare le radici comuni"

TRIESTE «Abbiamo bisogno di ritrovare le nostre radici comuni». Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel corso della Lectio magistralis sugli art. 3 e 51 della Costituzione italiana, tenuta nell'Aula magna dell'Università di Trieste, in occasione dell' inaugurazione dell'anno scolastico del Liceo Petrarca di Trieste.
All'evento hanno preso parte anche i genitori di Giulio Regeni, Paola e Claudio Regeni, che hanno incontrato la Presidente della Camera prima della Lectio magistralis nel rettorato, dove si sono trattenuti per alcuni minuti.
A @UniTrieste incontro con genitori #GiulioRegeni prima della lectio magistralis sulla Costituzione con studenti liceo Petrarca #Trieste pic.twitter.com/c5mvfKyeEH
— laura boldrini (@lauraboldrini) 9 ottobre 2017
L’intervento di Boldrini è stato introdotto dal rettore Maurizio Fermeglia, dalla dirigente scolastica Cesira Militello e dal professore di storia e filosofia del liceo Guido Pesante, ideatore e organizzatore del ciclo di incontri, istituito per delibera del consiglio d’istituto in memoria del giovane rapito e assassinato al Cairo nel 2016, che per due anni fu studente del Liceo Petrarca.
Bello che liceo apra anno scolastico con solennità a @unitrieste e nel ricordo di #GiulioRegeni che frequentó il Petrarca di #Trieste (s) pic.twitter.com/CznRNR4usY
— laura boldrini (@lauraboldrini) 9 ottobre 2017
Il gruppo del coro scolastico ha accolto la presidente della Camera intonando l’Inno di Mameli e l’Inno alla gioia.
Tornando alla "lectio", in seguito alla crisi economica, secondo la Presidente, c'è oggi «un gran bisogno» di «senso di appartenenza, oggi più di ieri, perché la crisi economica di questi anni non ha avuto effetti soltanto economici: ha anche indebolito i legami sociali, ha fatto sì che ognuno si sentisse un pò più solo coi suoi problemi, avvertisse come più lontane, quasi estranee, entità come 'o Stato, le istituzioni, la politica, l'Europa».
«Le nostre radici comuni stanno esattamente nel testo fondamentale della Repubblica, la nostra bussola, il nostro Gps. Non è un testo polveroso che il primo gennaio prossimo festeggia i 70 anni», ha precisato la Boldrini.
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