L’aula si riprende Largo Granatieri
TRIESTE Le sbarre di accesso all'area di largo Granatieri potrebbero abbassarsi nuovamente nelle ore in cui la zona è riservata ai mezzi autorizzati. È una delle richieste contenute nella mozione presentata dai consiglieri Giuseppe Ghersinich (Lega Nord) e Barbara Dal Toè (Lista Dipiazza) nella seduta della Sesta commissione. Un documento che impegna l'amministrazione comunale a mettere in atto una serie di iniziative volte a contrastare il fenomeno della sosta selvaggia in città e a favorire il rispetto delle norme del Codice della strada.
Tra queste, oltre alla creazione di aree parcheggio con disco orario nei pressi della Stazione ferroviaria, e di divieto di sosta davanti alle scuole (in particolare negli orari di entrata e uscita), c’è proprio la richiesta del ripristino delle sbarre in largo Granatieri, unita al rafforzamento dei controlli della Polizia locale. «Non è una questione di privilegi della “casta”, ma semplicemente il diritto a un parcheggio di servizio per chi lavora lì» ha evidenziato Ghersinich.
Una storia lunga e tormentata quella dell'area retrostante il palazzo municipale. Una zona nella quale per molto tempo è regnata una sorta di anarchia del parcheggio, presa regolarmente di mira dai “furbetti” della sosta selvaggia. La situazione è stata sanata nell’estate 2014 dalla giunta Cosolini attraverso un’ordinanza che andava a regolamentare il parcheggio, oltre a ridisegnare la segnaletica. Sosta riservata a consiglieri, assessori e dipendenti comunali nelle ore della mattinata, e libero accesso alla cittadinanza dalle 12 in poi, ad eccezione delle giornate in cui si riunisce il Consiglio comunale (generalmente il lunedì), e alla terza domenica di ogni mese per lasciare spazio al mercatino dell’antiquariato.
Tutto risolto? Nemmeno per idea. I “furbetti” non si sono evidentemente accontentati, andando ad occupare i posti riservati anche nelle ore vietate. Questo perché le sbarre che regolano l'accesso da via Muda Vecchia e l'uscita da via Malcanton, rimangono sempre alzate, in quanto l’area è di fatto diventata di accesso pubblico, sia pur con le regolamentazioni.
Risultato? Il personale autorizzato trova molto spesso il parcheggio occupato ed è costretto a lasciare la macchina altrove. O addirittura viene sanzionato se per qualche motivo il permesso di sosta non è visibile sul cruscotto. Cosa peraltro accaduta negli ultimi mesi a consiglieri e assessori, sia di centrodestra che di centrosinistra.
Nel frattempo, sulla cinquantina di stalli di sosta in largo Granatieri, cui si aggiungono una decina di posti moto, più i parcheggi riservati ai disabili (6) e quelli per la Polizia locale (2), ogni giorno c’è almeno una decina di “imbucati”. Era così, per fare un’esempio, anche ieri mattina.
«Non mi sembra si tratti di un privilegio - ha chiosato il vicesindaco Roberti -. Nei pressi di tutti i palazzi istituzionali ci sono posti riservati. Va a finire che l'unico ente a rimetterci in questo senso è proprio il Comune». I consiglieri Giannini e Imbriani (M5S) presenteranno un emendamento. «D’accordo il parcheggio riservato, ma è corretto gli autorizzati paghino una quota forfettaria». Così il capogruppo Pd, Fabiana Martini «Su questo tema è stato speso già troppo tempo e troppe energie. Con quell’ordinanza è stato trovato il giusto equilibrio». Concetti ripresi dall'ex sindaco Cosolini: «È stato fatto un lavoro soddisfacente. Se poi qualcuno vuole cambiare, libero di farlo».
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