L’aula di Muggia divisa sugli assessori tecnici

La revisione dello statuto attesa da cinque anni approda in un Consiglio spaccato sul numero di esterni
Di Riccardo Tosques
Foto BRUNI Trieste 01 06 2011 Muggia:consiglio comunale-ass.re Decolle stefano
Foto BRUNI Trieste 01 06 2011 Muggia:consiglio comunale-ass.re Decolle stefano

MUGGIA. “Sta... tuto in una note”, forse, “starà tuto in cinque anni”. Era il novembre 2010 quando a Muggia l’evento proposto dal geometra Stefano Decolle dava il via al progetto di revisione dello Statuto comunale. Cinque anni dopo il documento verrà discusso durante la prossima riunione del Consiglio comunale con l’impressione però che difficilmente troverà un’adesione unanime. Tra i punti cruciali della riforma, il numero di assessori esterni. Attualmente il numero previsto è di un assessore non eletto, cifra che dovrebbe salire a quota tre. Una decisione molto importante quella che dovrà essere presa dal Consiglio, tenendo conto anche delle elezioni comunali in programma tra sette mesi.

«Non credo proprio che riusciremo ad avere una unitarietà di voto. Ci sono molte visioni differenti su varie parti dello Statuto, e questa sul numero degli assessori esterni è forse la più emblematica. Da parte mia, comunque, sono consapevole dell'importanza del Consiglio e quindi auspico che il numero degli esterni non vari». Laura Marzi, vicesindaco di Muggia, illustra il suo pensiero sull’argomento. In pratica, per l’esponente di Sel, “«in un comune piccolo come il nostro è fondamentale che chi viene eletto risponda al proprio elettorato e ai cittadini. Un assessore esterno, invece, dovrebbe rispondere esclusivamente al sindaco. Questo aspetto consolida la mia posizione sul fatto che il numero degli assessori esterni non deve essere maggiore di uno». La maggioranza di centrosinistra si spacca sul tema già sentendo Roberta Tarlao, leader della civica Meio Muja: «Formalmente il problema è legato ad un conto economico. Avere un assessore esterno costa di più rispetto se questo non è anche un consigliere eletto dal popolo. Nel primo mandato ero fermamente contraria dunque a cambiare lo Statuto su questo punto. Con l’esperienza accumulata negli anni, però, dico che non sempre gli amministratori eletti sono in effetti competenti». Tarlao quindi propone «una giusta via di fuga, in cui assessorati delicati e tecnici come quelli ad esempio dell’Urbanistica e del Turismo vengano affidati a tecnici competenti. Complessivamente affiderei la giunta a tre esterni. Ad ogni modo auspico che dopo tanti anni il nuovo Statuto venga approvato».

Da assessore esterno per scelta, in quanto dimissionario da consigliere comunale per agevolare la propria maggioranza durante la votazione sul Prgc, l’esponente Pd Stefano Decolle mantiene una linea neutra: «Da esterno non potrò votare lo Statuto. Sicuramente guarderò con massima attenzione a ciò che accadrà in aula». Ma cosa ne pensa il centrodestra? Il Pdl Christian Gretti non ha dubbi: «Credo che chiunque andrà ad amministrare Muggia dal prossimo mandato abbia il diritto di scegliersi la squadra migliore. Sono contrario dunque ad una preclusione sul numero di esterni. Anzi. I tecnici possono offrire un valore aggiunto rispetto ai politici».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo